Oltre mille migranti recuperati da imbarcazioni in difficoltà si trovano su due navi umanitarie a sud di Lampedusa, in attesa di un porto sicuro. Mentre si lavora alla soluzione di sbarco più idonea - difficile che sia sull'isola - il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, lamenta la solitudine dell’Italia di fronte alla «costante pressione migratoria dal Nordafrica»: è giusto, spiega «che si salvino, ma è ingiusto che siamo solo noi» a farlo: «non può essere un carico che deve avere soltanto il Paese di primo approdo».
Diverso il discorso per l’afflusso «controllato»: oggi al Viminale è stato siglato un protocollo d’intesa con Farnesina, Cei, Sant'Egidio e varie ong per l’apertura di corridoi umanitari che porteranno in Italia 1.200 afghani fuggiti in Paesi vicini come Pakistan e Iran.
Nella notte l’ultimo, drammatico, intervento di salvataggio, operato dalla Sea Eye 4 con il concorso della Rise Above (della ong Mission Lifeline). In 400 si trovavano su un’imbarcazione a due piani di legno con lo scafo bucato alla deriva in zona sar maltese. «Malta ha ignorato le segnalazioni di aiuto arrivate da Alarm Phone», denuncia Sea Eye. A bordo della nave della ong tedesca si trovavano altre 400 persone soccorse nei giorni scorsi. Sono ora in 800 sulla Sea Eye 4. Aiuti e cibo alla nave sono giunti anche dalla Ocean Viking di Sos Mediterranee, che trasporta altre 245 persone salvate in mare.
Intanto, non si arrestano gli sbarchi in Calabria, lungo la rotta orientale che parte dalla Turchia. In 75 sono stati recuperati da Polizia, Guardia costiera e Croce Rossa a bordo di un veliero incagliatosi sulla costa crotonese. Sempre in Calabria, ma più a sud, a Badolato (Catanzaro) un peschereccio ha portato altre 120 persone. Anche in questo caso è stato necessario l’intervento della Guardia costiera, oltre che dei vigili del fuoco. Gli arrivi del 2021 superano così quota 55mila, contro i 34mila registrati in tutto il 2020.
Attacca il centrodestra. Per il leghista Roberto Calderoli «non esiste che navi straniere di ong straniere con clandestini raccolti in acque straniere approdino in un porto italiano. Vadano a La Valletta non a Lampedusa». Sulla stessa linea Maurizio Gasparri (Fi): «Continua - osserva - l’invasione dell’Italia ad opera di scafisti e ong. Una situazione che non possiamo più tollerare».
Critico anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, ma per il motivo opposto. «I naufraghi - sostiene - devono essere portati sulla terraferma al più presto. E questo è compito delle autorità italiane e di questo governo».
Da parte sua, il ministro oggi ha incontrato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders e gli ha ribadito «l'esigenza di una forte solidarietà europea che consenta la redistribuzione dei migranti che sbarcano in Italia e di un impegno dell’Unione per sviluppare partenariati strategici con i Paesi di origine e transito dei flussi, a cominciare da Tunisia e Libia». Secondo la titolare del Viminale l’Italia non può farsi carico di tutti i salvati. «È ingiusto anche perché siamo in pandemia e abbiamo difficoltà organizzative», lamenta. Riprende, nel frattempo, l’impegno per portare in Italia gli afghani in fuga dal regime talebano, dopo i 5 mila arrivati col ponte aereo di agosto. Altri 1.200 giungeranno grazie al protocollo d’intesa siglato oggi e potrebbero aumentare a 2.000, ha osservato Lamorgese, che ha nuovamente bacchettato l’Europa. «In un recente incontro internazionale - ha spiegato - ho notato che non tutti i Paesi europei hanno la nostra propensione all’accoglienza, al rispetto dei diritti umani. Non sempre l'Europa è presente, non tutti erano d’accordo con l'accoglienza, dicevano “diamo risorse, ma a casa loro”».
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