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Lampedusa, sbarchi a ritmo continuo: il centro migranti è al collasso

Nel giorno della commemorazione della strage del 3 ottobre 2013 sono arrivati diciotto gruppi, più di 600 profughi

La manifestazione per anniversario della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013

Nell’anniversario del più drammatico naufragio degli ultimi anni sono decine i barconi carichi di migranti giunti a Lampedusa: in poco più di dodici ore 18 imbarcazioni sono state intercettate e soccorse a largo delle Pelagie. Centinaia i profughi giunti e portati nell’hotspot di contrada Imbriacola ormai al collasso.

«Ho chiesto da mesi un incontro con Draghi e Lamorgese per bloccare il traffico di esseri umani, bloccare sbarchi e salvare vite. Ma dopo 50.000 arrivi clandestini, tutto tace. E anche dopo la condanna del sindaco buonista Lucano, che secondo il Tribunale rubava sfruttando gli immigrati, tutto tace. Cui prodest?», commenta il leader della Lega Matteo Salvini. E mentre sul molo Favaloro vanno avanti le procedure di identificazione e lo screening sanitario dei profughi, Lampedusa, come ogni anno dal 2013, torna a popolarsi di studenti e dei 155 superstiti della tragedia del 3 ottobre, quando un barcone si inabissò a largo dell’Isola dei Conigli seppellendo in mare uomini, donne e bambini.

Una data che l’amministrazione di Lampedusa non ha voluto dimenticare. Tante le iniziative organizzate per oggi con la collaborazione del Comitato 3 ottobre come l’inaugurazione del «Percorso della Pace»: un itinerario di memoria collettiva, arte, cultura ed impegno sociale che, passando attraverso diversi luoghi simbolo dell’isola, vuole ribadire l’impegno a difesa dei diritti umani, della solidarietà e della legalità per contribuire, dal cuore del Mediterraneo, a far sì che il nostro possa essere un «Mare di Pace». Mentre l’isola ricorda i profughi che hanno perso la vita, dunque, la conta degli arrivi non si arresta.

Alcune imbarcazioni sono riuscite a raggiungere la terra. Quindici tunisini, fra cui una donna e 4 minori, sono stati bloccati dai finanzieri a molo Madonnina. Altri 82 provenienti da Bangladesh, Sudan ed Egitto, partiti due giorni fa da Zuwara, in Libia, sono stati rintracciati e soccorsi dalla motovedetta Cp 319 della Guardia costiera. Tutti, dopo un primo triage sanitario effettuato direttamente in banchina, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. La nave quarantena Atlas è ormeggiata a Cala Pisana e ha 440 posti disponibili, mentre in rada di Lampedusa c'è ancora la Allegra.

Nel pomeriggio altri 125 migranti, su due diversi barconi, sono sbarcati a molo Favarolo di Lampedusa portando a 18 gli approdi che si sono registrati a partire dalla mezzanotte, con un totale di 608 persone. Sulle ultime due «carrette del mare», partite verosimilmente da Djerba in Tunisia, c'erano 65 e 60 persone. Ad intercettare e bloccare i natanti, nelle acque antistanti alla costa, sono state le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Drammatica resta la situazione vissuta dai profughi in Libia sulla quale interviene anche l’Onu, estremamente preoccupata per le notizie di uccisioni e uso della forza contro migranti e richiedenti asilo a Gargaresh, dopo il raid da parte delle forze di polizia del governo libico che ha portato all’arresto di almeno 4000 persone, inclusi bambini e donne. «Pur rispettando pienamente la sovranità dello Stato e sostenendo il suo dovere di mantenere la legge e l’ordine e di proteggere la sicurezza della loro popolazione, l’Onu invita le autorità statali a rispettare in ogni momento i diritti umani e la dignità di tutte le persone, compresi i migranti e richiedenti asilo»,scrive in una nota l’assistente del segretario generale residente dell’Onu e coordinatore umanitario per la Libia, Georgette Gagnon.

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