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INCHIESTA "PONOS"

Braccianti stranieri schiavizzati nell'Agrigentino, il pm chiede sei condanne

caporalato, Agrigento, Cronaca
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Il pm della Dda di Palermo, Ilaria De Somma, ha chiesto la condanna di sei imputati nell’ambito dell’inchiesta «Ponos» a carico della presunta banda che avrebbe sfruttato gli stranieri per 3 euro all’ora, costringendoli a lavorare in condizioni disumane e senza fermarsi in campagna.

La pena più alta - 12 anni di reclusione - è stata proposta per le due donne ritenute a capo dell’organizzazione. Sono Vera Cicakova, 59 anni, e la figlia Veronika, 37 anni. Sei anni di reclusione per Neculai Stan, 62 anni; 3 anni, invece, la pena richiesta per l’empedoclino Emiliano Lombardino, 46 anni; 3 anni e 6 mesi sono stati chiesti per Rosario Burgio, 42 anni, di San Cataldo; per Giovanni Gurrisi, 41 anni di Agrigento, la pena richiesta è di 5 anni di reclusione.

Le accuse contestate sono di associazione a delinquere, sfruttamento del lavoro, favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine, svolta dai carabinieri, avrebbe accertato l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere dedita allo sfruttamento di braccianti agricoli nelle campagne dell’Agrigentino, con particolare riferimento alla zona di Campobello.

Il processo, in corso davanti al gup di Palermo, Rosario Di Gioia, riprende l’11 settembre per le arringhe dei difensori. Fanno parte del collegio del troncone abbreviato, fra gli altri, gli avvocati Giovanni Pace, Salvatore Loggia, Daniele Re e Salvatore Manganello.

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