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Clan di Licata, nuove richieste di scarcerazione: il gip le respinge

«Il sovraffollamento carcerario è problema strutturale che, se da un lato si fa certamente più cogente in presenza di un'emergenza sanitaria come quella attuale, dall'altro non può certo essere demandato all'Autorità giudiziaria né risolto con provvedimenti concernenti la posizione del singolo o dei singoli detenuti». Lo scrive il giudice Fabio Pilato che, di fatto, chiude le porte ad ogni scarcerazione per esigenze sanitarie legate al rischio di contagio da Coronavirus.

L'occasione è stata la richiesta, presentata dalla difesa di due indagati delle operazioni antimafia «Assedio e «Hallycon», unificate dopo l'avviso di conclusione delle indagini in vista di un processo unico, con ventuno possibili imputati, sulle nuove famiglie mafiose di Licata e Campobello che avrebbero stretto alleanze con parte della politica e con la massoneria deviata.

L'avvocato Angela Porcello, difensore di Giuseppe Puleri, 40 anni, presunto affiliato di Campobello, e di Vincenzo Bellavia, 34 anni, ritenuto un componente della cosca di Licata, aveva chiesto la sostituzione della misura cautelare.

L'articolo nell'edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia

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