«Volevano picchiarmi perché avevo chiamato i carabinieri, c'era stato un litigio con altri due ospiti degli alloggi e avevo chiesto il loro intervento». L'inchiesta «Bed & Babies», che ha sgominato un vasto giro di prostituzione nel centro storico, nasce grazie a una «pentita del sesso». Il 10 aprile del 2018 una prostituta che aveva esercitato l'attività negli appartamenti del centro storico della famiglia Pace, interamente finita agli arresti domiciliari nell'operazione della squadra mobile, si presenta in Questura e racconta tutto.
Dopo essere stata vittima di un tentativo di pestaggio per avere, secondo il suo racconto, chiamato i carabinieri per sedare un litigio avuto con un trans e un'altra escort, decide di vuotare il sacco. «La donna - scrive il gip Alessandra Vella nell'ordinanza - riferiva in ordine a un complesso di immobili siti nel centro storico della città che venivano dati in locazione esclusivamente a prostitute, dietro il pagamento di una somma di denaro compresa fra i 40 e i 60 euro al giorno, a seconda del periodo».
La prostituta decide di raccontare ogni dettaglio e dalle sue rivelazioni la squadra mobile, diretta da Giovanni Minardi, fa partire l'attività investigativa. I poliziotti, coordinati dal pubblico ministero Elenia Manno e dal procuratore Luigi Patronaggio, avviano intercettazioni e attività di indagine da cui arriva la conferma all'impianto accusatorio.
L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.
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