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Crollo palazzi nobiliari ad Agrigento, condanna del tribunale per i 5 imputati

Sono cinque le condanne inflitte per il crollo dei palazzi secenteschi Schifano e Lo Jacono-Maraventano di Agrigento. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, hanno condannato i cinque imputati del processo per il crollo avvenuto il 14 marzo e il 25 aprile del 2011.

La pena più alta, 1 anno e 2 mesi di reclusione, è stata inflitta all’architetto Gaspare Triassi , funzionario del Comune di Agrigento e direttore dei lavori di messa in sicurezza di palazzo Lo Jacono. Un anno di reclusione per Giuseppe e Carmelo Analfino, responsabili della ditta «Edil.Co.A», l'impresa che eseguì i lavori, secondo il consulente della Procura, «non inutili ma dannosi"; per il geometra Andrea Patti, componente del collegio di progettazione e direzione dei lavori urgenti per la messa in sicurezza e per l’architetto Calogero Tulumello, responsabile unico del procedimento di messa in sicurezza.

Ne escono indenni, fra assoluzione e prescrizione, l'architetto Calogero Analfino, responsabile insieme ai fratelli
della «Edil.Co.A», detto Lello, molto più noto per la sua attività di cantante e leader dei Tinturia, il responsabile
della protezione civile Attilio Sciara, il dirigente dell’Utc Giuseppe Principato e il geometra Marcello Cappellino, altri
componenti del collegio di progettazione e direzione dei lavori urgenti per la messa in sicurezza.

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