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Manca l'acqua nel carcere di Agrigento, i detenuti danno fuoco ai materassi, agenti intossicati

Il carcere Petrusa di Agrigento

I detenuti reclusi nel carcere Petrusa di Agrigento hanno dato fuoco ad alcuni materassi nelle celle e si è sprigionato un forte fumo. Alcuni agenti della polizia penitenziaria hanno accusato dei malori e sono stati trasportati all'ospedale San Giovanni Di Dio.

La protesta è nata per la mancanza di acqua che si è protratta per tutta la giornata, causata da problemi dell'ente fornitore.

Tutto è iniziato in due sezioni dove si sono vissuti momenti di forte tensione. I detenuti hanno lanciato nei corridoi alimenti, stoffe incendiate e bombolette di gas.

A questo punto sono intervenuti il direttore, il comandante e il personale libero dal servizio richiamato per l'emergenza.

La rivolta è stata placata in tarda nottata,  ma non è escluso possa riprendere se non verrà assicurato all'utenza una adeguata fornitura idrica.

Il segretario regionale Sappe Sicilia Calogero Navarra parla di “protesta sconsiderata e incomprensibile di alcuni detenuti che hanno appiccato un incendio nelle celle dov’erano ristretti, dando fuoco a tutto al materasso che era all’interno”. E ancora “Il tempestivo intervento dei poliziotti, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, seppur rimaneggiati per la carenza di personale hanno permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze”.

Delle condizioni in cui versa il carcere di Agrigento, ci siamo occupati in vari approfondimenti nei giorni scorsi. Il sindacato Osapp, che rappresenta gli agenti penitenziari, ha più volte denunciato la mancanza di docce e acqua calda nei bagni, così pure infiltrazioni nei tetti e altri disagi alla struttura.

Il ministero della Giustizia ha stanziato per i lavori un milione e 880 mila di euro per i prossimi tre anni.

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