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Beni confiscati a Licata, venticinque beni al Comune

LICATA. Sono 25 i beni  confiscati alla mafia  che saranno trasferiti nei prossimi mesi al Comune di Licata. Si tratta di terreni e fabbricati che vanno ad aggiungersi ai 12 già trasferiti al patrimonio comunale: un tesoretto di ben 37 beni destinato ancora a lievitare a seguito dei provvedimenti in materia di confisca di beni e di misure di prevenzione con i quali, negli ultimi anni, sono stati inferti duri colpi alla criminalità locale. L’agenzia nazionale per i beni confiscati ha trasmesso l’elenco. Si tratta di immobili confiscati a seguito di misure di prevenzione eseguite dal tribunale di Agrigento.

Ieri mattina si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato i rappresentanti dell’associazione antimafia «A testa alta» che da sempre si occupa di beni confiscati, l’avvocato Antonino Catania, presidente, Irene Santamaria, vice presidente con l’ufficio tecnico, rappresentato dall’ingegnere Vincenzo Ortega e con l’assessore Annalisa Cianchetti, durante la quale è stata data la massima disponibilità all'avvio di due progetti per ristrutturare due beni confiscati che versano in stato di abbandono. Tra questi quello di Corso Brasile e quello di Contrada Pisciotto. Progetti che curerà il comune avvalendosi dei propri tecnici e che saranno finanziati con fondi regionali.

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