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Strage di cani a Bivona, nuovi casi di avvelenamento

BIVONA. Altri quattro cani senza padrone sono stati avvelenati. Si aggiungono a quelli - una decina - uccisi a fine gennaio. E' stage di randagi a Bivona dove il sindaco Giovanni Panepinto, ieri, ha deciso di «mettere in sicurezza» i superstiti.

«Sono una quindicina i sopravvissuti attualmente. Verranno accalappiati, ricoverati, sottoposti a visite veterinarie nel canile di Cammarata e sterilizzati» - ha spiegato ieri pomeriggio, subito dopo aver firmato un'apposita ordinanza, il sindaco Panepinto - . Due delle quattro carcasse sono state già trasferite all'istituto zooprofilattico di Palermo. E' necessario capire, infatti, come gli «animali senza padrone» - come li chiama Panepinto - vengano uccisi.

«Ma intanto è necessario levare da piazze e strade i sopravvissuti, prima che facciano la stessa fine degli altri» - ha tenuto a ribadire. E per i circa 15 randagi che, ancora, sono in circolazione per le vie di Bivona, il Comune non potrà che spendere - fra spese di accalappiamento, trasporto, sterilizzazione, ricovero e microcippatura - dai 4 ai 5 mila euro. Il Municipio di Bivona, e lo stesso Giovanni Panepinto, hanno già adottato un randagio chiamato «Pasquale». E' un meticcio di husky che vive ormai perennemente davanti la porta di ingresso del palazzo di città. E' un animale ben voluto da tutti. Ma per gli altri è necessario, anzi indispensabile, trovare una soluzione.

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