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Estorsioni, chiedeva il pizzo per conto dell'ex boss di Agrigento: arrestato

AGRIGENTO. Chiedeva soldi in nome di Gerlandino Messina, l'ex boss di Cosa Nostra Agrigentina. I carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, per estorsione, Ignazio Natalello, 60 anni, di Agrigento. L'uomo - secondo le ricostruzioni investigative - aveva preso di mira alcuni negozi del quartiere commerciale del Villaggio Mosè.

Prima inseriva la colla nei lucchetti delle saracinesche dei negozi e poi l'indomani mattina chiamava dicendo: «Dovete darmi i soldi per Gerlandino Messina». I commercianti lo hanno però denunciato.

Ieri sera, Natalello aveva dato appuntamento ad un esercente, dicendogli di raccogliere anche i soldi degli altri commercianti, per incassare il denaro. Ha trovato i carabinieri che lo hanno arrestato; su disposizione del sostituto procuratore Matteo Delpini è stato posto ai domiciliari.

"Ignazio Natalello solo per ciò che asserisce merita la contestazione di millantato credito, poiché si tratta di una circostanza non supportata da riscontri oggettivi e frutto della fantasia di un balordo che merita di essere denunciata". Lo scrive l'avvocato Salvatore Pennica, legale di Gerlandino Messina, ex boss di Cosa Nostra Agrigentina, detenuto al regime del 41 bis dall'ottobre del 2010. Natalello, folcloristicamente conosciuto come il "capo dei tammunirani" di San Calò è difeso dall'avvocato Daniele Re. E' stato arrestato ieri sera dai carabinieri per estorsione.

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