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Licata, lotta al randagismo: via all'accalappiamento

LICATA. L’ultimo, grave, episodio si è verificato il giorno di Pasqua, quando un randagio ha aggredito, nei pressi dell’area portuale, un quarantenne del luogo costringendolo a fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso. Ora il Comune ha deciso di “procedere ad un servizio di accalappiamento dei cani randagi nelle zone di via Principe di Napoli, Marianello, via Marconi ed aree limitrofe”. L’intervento, annunciato ieri da Maria Grazia Brandara, commissario straordinario del Comune, decollerà subito e sarà eseguito da “I Delfini”, associazione di volontariato che per conto del Comune gestisce il canile cittadino di contrada Pezza.  “L’attività – annuncia Maria Grazia Brandara - rientra nel più vasto programma di prevenzione del fenomeno del randagismo che in città ha assunto proporzioni notevoli, tali da coinvolgere le varie autorità presenti sul territorio a tutela della salute e della incolumità pubblica, così come peraltro assicurato nel corso di un’apposita conferenza di servizio tenutasi al Palazzo di Città alcuni giorni orsono”. “In occasione di quell’incontro – aggiunge il commissario straordinario dell’ente -, oltre a sollecitare gli uffici comunali a reperire eventuali finanziamenti finalizzati alla costruzione di un canile rifugio, ho anche invitato i rappresentanti delle forze dell’ordine ad intensificare l’attività di controllo e ispezione dei cani privati, per evitare che gli animali, dopo essere stati adottati, vengano abbandonati”.

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