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Ribera, ato idrico: domani l’assemblea dei 27 sindaci

La riunione doveva essere tenuta lo scorso ventinove dicembre, ma, era stata rinviata per sopraggiunti impegni di alcuni dei partecipanti

RIBERA. Vigilia di polemica per l’incontro programmato per domani mattina nella sala dei sindaci del Municipio di Ribera, ad iniziativa del sindaco Carmelo Pace e che dovrà essere dedicato alle iniziative da mettere in campo per arrivare, come chiedono ventisette sindaci dell’agrigentino, all’abolizione dell’Ato idrico di Agrigento, perchè ad esso non hanno aderito tutti i comuni agrigentini. A muoversi è uno dei ”sindaci ribelli”, definiti così perchè non hanno ceduto, quando il provvedimento per la nuova gaeetione del servizio idrico affidato a ”Girgenti acque” una mezza dozzina di anni fa è diventato operativo, i propri impianti all’Ato di Agrigento: si tratta del sindaco di Burgio Vito Ferrantelli.

In un post su ”Facebook” Ferantelli definisce ”incredibile e inaccettabile la lotta dei sindaci dei comuni che hanno consegnato le reti idriche a Girgenti Acque, contro i cosiddetti "sindaci ribelli" che, invece, - osserva Ferranteli - non abbiamo voluto cederle”. Secondo Ferrantelli è a Girgenti Acque che i sindaci dei ventisette comuni che hanno ceduto gli impianti che bisogna indirizzare la loro ”indignazione e quella dei cittadini, magari rilevandone le continue inefficienze o l'eccessivo costo delle tariffe applicate”. ”Perché - osserva il primo cittadino burgitano - non sollevarci contro chi ha calpestato il risultato referendario che ha espresso chiaramente la volontà degli italiani di preferire la gestione pubblica dell'acqua?”.

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