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Amianto abbandonato a Sciacca, rimosse 23 tonnellate

Cognata: «Saranno rimaste due o tre tonnellate da rimuovere. Mi auguro che la gente capisca che non deve disfarsi di questi rifiuti nocivi, mettendo a rischio la salute»

SCIACCA. Sono state rimosse 23 e non 16 tonnellate di amianto, così come era previsto, nelle campagne e nelle periferie della città. L'intervento è stato completato ieri con il trasferimento degli ultimi blocchi imballati.
È nel momento della pesatura che è stato rilevato un quantitativo maggiore rispetto a quello previsto dalla gara d'appalto. Il Comune ha speso alcune migliaia di euro in più rispetto ai 33 mila previsti, ma adesso si apre una nuova prospettiva.

«Vogliamo dare un contributo alla gente che deve smaltire l'amianto, una somma tra 50 centesimi e un euro al chilo che contiamo di spuntare da una delle ditte che operano nel settore - dice l'assessore ai Servizi a rete, Gaetano Cognata - visto che il ribasso praticato quest'anno nella gara è stato del 39 per cento su un importo a base d'asta di 53 mila euro». In pratica, l'obiettivo del Comune è quello di abbattere notevolmente il costo rispetto a 2 euro e 50 centesimi che viene praticato dalle ditte che operano nel settore e di dare un contributo direttamente a chi deve smaltire materiali contenenti amianto. Quest'anno è stata verificata una situazione peggiore rispetto al previsto con amianto sparso in varie zone periferiche e nelle campagne.

Ad occuparsi della rimozione è stata una ditta specializzata, la Edile Ambiente di Mazara del Vallo, che si è aggiudicata la gara d'appalto espletata dal settore Ecologia e Impianti del Comune. L'amministrazione comunale ha stanziato per il servizio 53 mila euro. Col ribasso operato dalla ditta, il costo si è ridotto a circa 33 mila euro.

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