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Movida a Favara, troppi cocci di vetro per strada e scatta l'ordinanza: la sera stop alle bottiglie

FAVARA. Poco frequentata di giorno, piazza Cavour, di notte, diventa il centro della movida favarese con tanti pregi, ma anche con qualche difetto. Quello più evidente è che la mattina il luogo di ritrovo preferito da migliaia di giovani, e non solo favaresi, si presenta oltremodo sporco e a farla da padrone sono le bottiglie vuote, soprattutto di birra, abbandonate a terra anziché negli appositi contenitori. E le bottiglie di vetro possono rappresentare esse stesse un pericolo potendosi trasformare in oggetti contundenti.
Alla luce dell'aumentato fenomeno dell'abbandono di contenitori di vetro sulle aree pubbliche, il più delle volte legato al consumo di bevande alcoliche e non alcoliche, con grave pericolo per l'integrità fisica dei cittadini, il sindaco Rosario Manganella ha firmato un'ordinanza predisposta dal Comando dei Vigili Urbani, in corso di pubblicazione all'albo pretorio, con la quale detta alcune regole.
Tra queste il divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni nei pubblici esercizi e il divieto di vendere per asporto bevande alcoliche e non alcoliche poste in contenitori di vetro a partire dalle ore 22 e fino alla chiusura dell'esercizio. Tale limitazione è efficace solo nei fine settimana e con precisione nei giorni di venerdì, sabato e domenica e nei prefestivi e festivi.
Nelle settimane scorse il sindaco Manganella aveva convocato diverse riunioni a Palazzo di Città alla presenza dei gestori di bar, pub e pizzerie della piazza Cavour e con la partecipazione del comandante della Polizia Municipale Gaetano Raia e del tenente dei carabinieri Gabriele Treleani. La finalità è stata quella di raggiungere delle intese in modo da far trascorrere serate tranquille ai giovani locali, ma anche a quanti abitano nella piazza e nei suoi dintorni avendo lamentato musiche ad alto volume e a volte schiamazzi.
Fatta salva l'applicazione delle pene previste dal codice penale, alle violazioni delle disposizioni contenute nell'ultima ordinanza sindacale consegue la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro.
All'accertamento della seconda violazione, nell'arco dell'anno solare, il sindaco, valutate le circostanze specifiche e la pericolosità per l'integrità fisica della popolazione, può arrivare a sospendere l'attività fino a dieci giorni.

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