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Ospedale di Canicattì, ora c’è l’ultimatum dei medici

CANICATTI'. Dopo l'allarme lanciato qualche settimana fa relativamente alla carenza di organico denunciata dagli anestesisti - rianimatori che prestano servizio all'ospedale Barone Lombardo la situazione adesso rischia di sfociare in una vera e propria emergenza. Le mancate risposte da parte dell'Azienda Sanitaria Provinciale hanno nuovamente messo sul piede di guerra i medici i quali hanno lanciato un vero e proprio ultimatum. O entro fine del mese l'Asp di Agrigento provvede ad effettuare almeno la nomina di un medico da destinare al presidio ospedaliero canicattinese o gli anestesisti - rianimatori manderanno completamente in tilt i servizi sanitari offerti dall'ospedale, garantendo esclusivamente le emergenze. Una durissima presa di posizione che scaturisce dalle condizioni in cui sono costretti ad operare i quattro medici rimasti in servizio dopo le defezioni di altri colleghi nei mesi scorsi che hanno provocato una riduzione del 50% del personale anestesista - rianimatore previsto nella pianta organica. Fino ad oggi l'atavica carenza d'organico, che si protrae da più di un anno, è stata per certo versi tamponata proprio grazie allo spirito di abnegazione ed al sacrificio dei quattro medici i quali sono costretti ad effettuare turni ben più lunghi delle trentaquattro ore settimanali previste per garantire la loro preziosa e fondamentale assistenza ai pazienti che devono sottoporsi ad interventi chirurgici o nei casi di urgenza sia intra che extraospedaliera. Una situazione che adesso rischia di sfuggire di mano proprio per la decisione presa dai quattro professionisti. «Garantiremo il servizio fino al prossimo 31 Giugno - ha dichiarato uno dei quattro anestesisti - rianimatori del Barone Lombardo, Mauro Granata - ma se non dovessero arrivare notizie positive dall'Azienda, come è stato fino a questo momento, dal giorno successivo non assicureremo altro che le emergenze, bloccando di fatto tutta l'attività operatoria in elezione. Tutti gli interventi chirurgici programmati, tra i quali i parti cesarei, non potranno essere effettuati perchè noi anestesisti non garantiremo la nostra presenza in sala operatoria. L'Azienda provinciale deve assolutamente dare un segnale forte di vicinanza alle problematiche dell'ospedale di Canicattì e nel caso specifico deve garantire la presenza di una ulteriore unitá che possa fornire il proprio sostegno ai quattro anestesisti rimasti al Barone Lombardo». Per risolvere la situazione, come spiegato dagli stessi medici, basterebbe che l'Azienda Sanitaria di Agrigento attingesse qualche unità dalle graduatorie per assunzioni a tempo determinato già esistenti o provvedesse a destinare a Canicattì una unità attingendola dall'elenco dei nuovi specializzandi che verrà pubblicato proprio i primi giorni del mese di Luglio.

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