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Favara: venti chili di hashish, arrestato impiegato

FAVARA. Avrebbe nascosto - occultandoli in una intercapedine della cucina a gas nella sua casa rurale di contrada Scintillia - quasi venti chilogrammi di hashish.
Per l'ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, i carabinieri della tenenza cittadina, coordinati dal tenente Gabriele Treleani, hanno arrestato, nel tardo pomeriggio di lunedì, Calogero Presti, impiegato di 41 anni.
"Un insospettabile" - così è stato definito dagli stessi militari dell'Arma - . "Un insospettabile" che aveva - secondo l'accusa - droga che, se immessa sull'illegale mercato dello spaccio, avrebbe potuto fruttare circa 300 mila euro. Favara, ancora una volta, si conferma essere, nell'Agrigentino, una delle principali "capitali" dello spaccio di droga.
Il sequestro della "roba" rappresenta uno dei più consistenti avvenuto nella provincia, anche se appena lo scorso ottobre erano stati sequestrati, sempre in città, 17,5 chilogrammi di hashish.
I carabinieri - secondo quanto ieri è stato ufficialmente ricostruito - lo hanno fermato, per un regolare controllo alla circolazione stradale. Notato un atteggiamento sospetto, i militari - coordinati dal capitano Giuseppe Asti della compagnia dei carabinieri di Agrigento - hanno deciso d'approfondire le verifiche procedendo prima ad una perquisizione personale e successivamente ad una perquisizione nei luoghi dove normalmente l’uomo ha la propria dimora.
E all'interno della casa rurale di contrada Scintillia - stando sempre alle ricostruzioni dei militari dell'Arma - i carabinieri hanno rinvenuto quasi venti chili di hashish.
Droga "accuratamente occultata in un’intercapedine della cucina a gas". Hashish suddiviso in venti pacchi, ognuno dei quali costituito da dieci panetti, di circa cento grammi cadauno.
La droga è stata, naturalmente, immediatamente, sottoposta a sequestro ed i carabinieri hanno dichiarato in stato di arresto, in flagranza di reato, l'impiegato Calogero Presti. Dopo le formalità di rito, il quarantunenne è stato portato alla casa circondariale di contrada Petrusa dove dovrà rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini dei militari dell'Arma non si sono però concluse con l'arresto dell'impiegato "insospettabile" di Favara, ma anzi hanno preso il via.
Spetterà all'inchiesta riuscire a stabilire da dove quei quasi venti chilogrammi di hashish arrivassero e dove, magari individuando anche attraverso quali mani, fossero diretti.
Il 10 ottobre dello scorso anno, sempre i carabinieri della tenenza di Favara, arrestarono, dopo averlo trovato in possesso di 17 chilogrammi e mezzo di hashish e 330 grammi cocaina, Gaspare Valenti di 47 anni. Appena lunedì, il Gup del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, - accogliendo le richieste del legale di fiducia Anna Merico - gli ha concesso gli arresti domiciliari. Anche in quel caso, l'arresto si concretizzò dopo che i carabinieri avevano fermato il quarantasettenne per un controllo stradale e notandolo nervoso lo avevano sottoposto prima a perquisizione personale e poi a quella domiciliare. 

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