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Favara: netturbini senza lo stipendio Il sindaco: «Non ci sono soldi»

FAVARA. Non arriva lo stipendio di maggio e gli operatori ecologici in servizio a Favara, assieme agli autisti dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ieri hanno protestano al Municipio. Dopo il passaggio delle competenze dalla Ge.S.A. Ag/2 al Comune, è quest'ultimo ente a dovere provvedere ai pagamenti degli emolumenti che si aggirano intorno ai 330 mila euro al mese. Un vero e proprio salasso per le casse comunali che al momento segnano il rosso. "Non siamo in grado di pagare un centesimo" ha detto ieri il sindaco Rosario Manganella ricevendo nella sua stanza un nutrito gruppo di netturbini. Ne sanno qualcosa i precari che dello stipendio ricevono solo la quota percentuale che grava sul bilancio del Comune, un quota che varia dal 20 all'80%, ma solo per i più fortunati. A seguito dei tagli nei trasferimenti e in considerazione che gli stessi ritardano ad arrivare, il Comune ha, da qualche tempo, alzato bandiera bianca. Ma come si fa a rabbonire quanti vivono di stipendio con scadenze a volte improrogabili? "Io non sono nient'affatto felice di questa situazione - dice il sindaco Manganela -. Anzi sono fortemente turbato perché so cosa significa arrivare a fine mese e non trovare in busta paga il frutto del proprio lavoro". Il primo cittadino ha proposto due soluzioni. "Cercherò di convincere le ditte che gestiscono l'appalto della raccolta e smaltimento dei rifiuti - aggiunge - ad anticipare per conto del Comune lo stipendio del mese di maggio. Se ciò non sarà possibile, gli operatori dovranno avere la pazienza di aspettare qualche settimana perché le loro legittime richieste saranno soddisfatte grazie agli introiti che perverranno dall'Imu, la cui scadenza era fissata per lunedì scorso". Per avere contezza dell'incasso e per avere certezza dell'accreditamento delle somme al conto corrente del Comune saranno necessari almeno dieci giorni. L'anno scorso con l'Imu (tra l'acconto di giugno e il saldo di dicembre) si incassarono circa 3 milioni di euro. Le assicurazioni del sindaco sembra che abbiano tranquillizzato quanti sono impegnati nel settore della nettezza urbana tant'è che, dopo l'incontro, sono tornati alle loro attività senza ulteriori contestazioni. "Ho spiegato - conclude Manganella - che un eventuale sciopero non avrebbe sortito alcun effetto perché i soldi non si possono inventare né il Comune ha una propria zecca per stamparli. E lo sciopero, oltre ad incidere sui loro stipendi, avrebbe danneggiato la collettività". Alla fine sembra essere prevalso il buon senso. Netturbini e autisti, pur a denti stretti, hanno accettato la situazione per come rappresentata dal capo dell'amministrazione comunale sperando che entro il corrente mese possano ricevere gli emolumenti maturati a maggio. U.R.

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