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Ospedale di Sciacca, da oggi riprendono gli interventi

SCIACCA. E' saltata, ieri, per mancanza di anestesisti, la seduta operatoria al Giovanni Paolo II. Il direttore dell'unità operativa di Anestesia e Rianimazione, Ninni Pacifico, lo aveva annunciato che con 15 medici su 23 previsti dall'organico, alcuni dei quali devono garantire i turni anche all'ospedale di Ribera, si sarebbero effettuate solo le emergenze e così è stato. Stop anche alla camera iperbarica che consente di effettuare le terapie previste per infezioni, cancrene gassose, intossicazioni da monossido di carbonio, fratture mal consolidate, ma, soprattutto, in una città di mare come Sciacca, è preziosa nelle urgenze per le patologie da decompressione. Da oggi anche per la camera iperbarica solo le emergenze. Una soluzione è stata trovata per garantire una seduta operatoria al giorno, ma solo fino a domenica prossima. A un anestesista sono state revocate le ferie, lo stesso primario ha dato la propria disponibilità per i turni in sala operatoria e così da questa mattina la seduta operatoria viene garantita. Fino a tre anni fa si svolgevano tre sedute operatorie al giorno per l'attività dei diversi reparti. Adesso soltanto una. E questa soluzione tampone in vista dell'avvio dell'attività, dalla prossima settimana, di tre anestesisti che saranno assunti con contratto a tempo determinato. E' stato il direttore generale dell'assessorato regionale alla Salute ad annunciare, la settimana scorsa, nel corso di un vertice nella sede di piazza Ziino, che avrebbe emanato una circolare per consentire alle aziende di andare in deroga ai tetti di assunzione di personale a tempo determinato che a suo tempo erano stati stabiliti e che questo avrebbe portato, in tempi brevi, all'assunzione per l'ospedale di Sciacca di tre anestesisti, un oncologo, un pediatra, un ginecologo, sei infermieri e quattro operatori tecnici oltre alla conferma di un emodinamista. Intanto, il gruppo parlamentare del movimento Cinque Stelle all'Ars, del quale fa parte anche il saccense Matteo Mangiacavallo, ha annunciato la presentazione di un'interpellanza. "Stiamo assistendo all'aggravarsi di una situazione - dice il parlamentare - determinata dal governo con il blocco delle assunzioni. Chiederemo che vengano almeno sbloccate le graduatorie riguardanti i posti messo a concorso e vinti". Per quanto riguarda i medici e gli infermieri che arriveranno al Giovanni Paolo II secondo Mangiacavallo "quest'intervento ha lo stesso effetto di una goccia nel mare. Il piano sanitario non è ancora noto quando potrà essere operativo. Bisogna mettere mano a una deroga - conclude Mangiacavallo - al blocco delle assunzioni". Intanto, si attende, a breve, la convocazione di una seduta del consiglio comunale al Giovanni Paolo II come sollecitato al presidente, Calogero Bono, da tutti i gruppi consiliari. La commissione consiliare Sanità, allargata ai rappresentanti degli enti del territorio, ha già inviato alla Regione un documento, contenente una serie di richieste. E al presidente della Regione oltre che al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si sono rivolti il Tribunale per i diritti del malati e Cittadinanzattiva, sollecitando "un maggiore controllo e un'indagine sulla reale situazione del nostro comprensorio che abbraccia una numerosa utenza che è seriamente danneggiata da tale situazione".

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