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San Leone, affiora una necropoli romana

AGRIGENTO. Dalle viscere di Agrigento riaffiorano i segni della civiltà romana. L'ultima scoperta archeologica, considerata importantissima dagli esperti, è stata fatta a San Leone. Si tratterebbe di una necropoli risalente, presumibilmente all'epoca romana. Una decina di scheletri, in buono stato di conservazione, sono stati infatti recuperati durante uno scavo in un terreno privato a pochi metri da una villetta nella zona balneare agrigentina. Tra le ossa umane trovate, anche quelle di un bambino. Il ritrovamento ad opera di alcuni operai che stavano realizzando ad una profondità di circa due metri uno spazio rettangolare per installarci dentro una grossa vasca per l'acqua. I corpi erano conservati dentro grosse anfore di terracotta. Il cranio e buona parte delle ossa sono intatti e ben conservati. Scavando scavando, si sono imbattuti in grandi anfore. All'interno di ognuna di queste terrecotte reperti umani: crani e ossa quasi del tutto intatte e ben conservate. Tombe dette ad "Enchytrismos", nelle quali il defunto era sepolto, deposto dentro una grande anfora, opportunamente tagliata e poi chiusa nuovamente. La Sovrintendenza ai Beni culturali di Agrigento parla della presenza nella zona di un "cimitero" di epoca romana. Nell'area si sono portati gli esperti e un pool di archeologi, che con cautela strato dopo strato hanno rimosso gli scheletri per essere analizzati. Non è la prima volta che a San Leone vengono alla luce reperti antichi. Era successo nel 2010 che da un "buco" tra il cemento e la cementificazione in via Eolo venisse alla luce quanto rimane dell'Emporium dell'antica Akragas. I resti di sepolture e di piccole strutture sono stati letteralmente "strappati" fuori dalla terra durante i lavori da parte di privati avviati nel 2010, che in quell'area, ancora oggi non edificata, stavano avviando una lottizzazione. A sollevare il caso fu un vicino di casa, il quale si era già opposto al progetto per problemi di natura urbanistica, segnalando però poi anche alla Soprintendenza la presenza di resti archeologici.

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