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Seccagrande, sistema fogne a rischio Un sopralluogo per l’erosione marina

RIBERA. C’è stato l’atteso sopralluogo, ma non c’è ancora l’accordo su come intervenire, per eliminare il pericolo che ”salti” il sistema fognario di Seccagrande, principale località balneare riberese, per via di un fenomeno di erosione marina, che si trascina da anni e non si riesce ancora a fermare. Al sopralluogo nella zona su cui sorge l’impianto di sollevamento di via Leonardo Da Vinci hanno preso parte tra gli altri l’assessore ai lavori pubblici Tommaso Pedalino, il neo comandante dei Vigili urbani Emanuele Caruana, anche nella veste di Responsabile della Protezione civile, tecnici comunali da un lato e dall’altro i tecnici e i funzionari di ”Girgenti acque”, che, oltre alla distribuzione dell’acqua per usi civili, gestisce anche l’impianto di sollevamento fognario che da Seccagrande porta i liquami nella località Coste Coniglio, zona ”Verdura”. Il sopralluogo si era reso necessario dopo le diverse segnalazioni pervenute in Municipio da residenti rimasti nella borgata, ma anche da villeggianti occasionali, che hanno notato che nel tratto terminale del viale Leonardo Da Vinci, prosecuzione del lungomare ”Gagarin”, ormai le acque marine rischiano di portar via il manufatto realizzato negli anni ’90 quando è stato collocato l’impianto di sollevamento fognario e all’interno del quale ci sono due pompe di sollevamento. Ormai il muretto sul quale sorge l’impianto è a poca distanza dal mare e già i tubi interrati che portano i liquami da tempo sono scoperti con i rischi che questo può comportare. Nel corso del sopralluogo si è discusso delle soluzioni da mettere in campo e sulle quali non c’è convergenza: ”Girgenti acque” sembra orientata a spostare di una cinquantina di metri il manufatto, soluzione questa che non viene condivisa dall’assessore ai lavori pubblici Pedalino, che ritiene che lo spostamento creerebbe problemi ai proprietari dei terreni della zona, che avrebbero difficoltà a scaricare i liquami. ”Valuteremo la situazione - dice l’assessore ai lavori pubblici riberese - con l’Ato idrico che dovrà alla fine decidere il da farsi in merito”. La soluzione prospettata dall’Amministrazione comunale è di puntare, anzichè allo spostamtento dell’attuale manufatto, alla realizzazione di una barriera flangiflutti che protegga il sito. In questo caso i costi per lo spostamento (basterebbero un paio di migliaia di euro) e la realizzazione della barriera frangiflutti (ne occorrerebbero almeno duecento mila) sarebbereo notevolmente diversi e swi potrebbero allungare i tempi di intervento. Sta di fatto, però, che di tempo ormai non se ne può più prendere molto altro dato che il mare con la sua furia continua ad avvicinarsi pericolosamente con conseguenze imprevedibilii per il funzionamento del sistema fognario seccagrandino.

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