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Case Iacp a Ribera, i proprietari cedono le aree Adesso potrà avviarsi la ricostruzione

Nel corso dell’assise di giovedì sera sono stati esaminati i rilievi mossi dall’assessorato Regionale al Territorio e ambiente sul nuovo regolamento edilizio che era stato varato e che in diversi punti era stato oggetto di osservazioni

RIBERA. Via libera del Consiglio comunale, presieduto dal medico Giuseppe Tortorici di ”Articolo 4”, per l’acquisizione delle aree di proprietà di alcuni dei residenti nelle palazzine a rischio crollo di largo Martiri di via Fani, quelle, in particolare, che nel corso degli anni dal ruolo di semplici inquilini sono passati al rango di proprietari avendo riscattato gli alloggi dell’Istituto autonomo case popolari di Agrigento. Nel corso della seduta di giovedì sera i consiglieri comunali (erano in aula in quattordici su venti in carica) hanno accolto le ”dichiarazioni di disponibilità” a cedere le aree dei proprietari (in tutto venticinque), passaggio fondamentale questo perchè possa andare avanti l’iter per la demolizione degli alloggi in questione, innalzati negli anni ’70 per conto dell’Iacp utilizzando del cemento depotenziato e, quindi, con il passare degli anni a rischio di ”implosione”, e per la successiva ricostruzione nella stessza zona. Adesso si dovrà aspettare che l’Iacp agrigentina emetta il bando per l’esecuzione dei lavori, che sarà possibile realizzare grazie ad un doppio finanziamento regionale ai tempi del governatore Raffaele Lombardo e più di recente ai tempi del governatore Rosario Crocetta. In tutto ci sarà da spendere una somma di circa 12 milioni di euro, che comprende anche il pagamento degli affitti degli immobili per le famiglie sfrattate per necessità. Ad apertura di seduta il sindaco Carmelo Pace ha fatto un exursus sulla vicenda che si trascina da mesi tra conferenze stampa, manifestazioni di protesta, incontri, ”tavoli tecnici” presso diverse pubbliche istituzioni per cercare di trovare una soluzione al problema sorto in particolare per le venticinque famiglie (per le altre, una trentina, il problema non si è posto essendo ancora assegnatarie degli alloggi). Alla base della contrapposizione tra il COmune e i proprietari la vicenda soprattutto dei metri quadrati che dovranno avere questi alloggi che dovranno andare ai proprietari: alla fine si è deciso che i metri quadri delle case in questione saranno 95. Stessi spazi anche per alcuni altri alloggi (non tutti, però, visto che se ne prevedono 75 di metri quadri) che andranno ad assegnatari. Adesso si spera solo che i tempi della burocrazia vengano bruciati e che l’iter possa andare avanti velocemnte per consentire alle sessanta famiglie di Largo Martiri di via Fani senza casa da mesi e costrette vivere in case prese in affitto, con canone fino ad ora a carico del Comune e dopo della Regione, di potere tornare a vivere nelle loro case. Il Consiglio comunale nel corso della stessa seduta ha esitato anche il punto relativo alle osservazioni fatte dall’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente a proposito del nuovo regolamento edilizio e le norme di attuazione dello stesso.

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