FAVARA. Arrivata giovedì sera, la teca contenente le reliquie di padre Pio da Pietrelcina potrà essere ammirata e venerata fino alle prime luci di domani presso la parrocchia San Vito. Il "reliquario" è arrivato con il frate cappuccino Carlo Laborde, già guardiano del convento di S. Giovanni Rotondo e adesso assistente dell'"Associazione internazionale dei gruppi di preghiera di P. Pio". Da giovedì sera la chiesa è meta di un pellegrinaggio di fedeli che arrivano anche dalla provincia desiderosi di rendere omaggio al frate cappuccino, proclamato santo da Giovanni Paolo II il 16 giugno 2002. "La presenza a Favara di padre Carlo - dicono i coniugi Lillo e Piera Montaperto, responsabili dell'organizzazione avendo ricevuto il pieno consenso dal Consiglio pastorale parrocchiale e cittadino - coincide con il decennio di vita e di attività del gruppo di preghiera "Maria SS.della Neve" della parrocchia S. Vito che si è formalmente costituito il 28 febbraio 2004, quando, con grande partecipazione di popolo, fu benedetta e accolta al Calvario la grande e pregevole statua del frate, collocata poi all'interno dell'omonima chiesa". In tale contesto, ci sarà la testimonianza di Gemma Di Giorgio, cieca dalla nascita che, dopo un viaggio a S. Giovanni Rotondo, per intercessione di padre Pio, acquisì la vista. U.R.
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