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Terravecchia, il sindaco è ottimista: «Due anni per ultimare gli interventi»

AGRIGENTO. Il progetto è ambizioso quanto contestato. I lavori per la realizzazione di «Terravecchia di Girgenti», eseguiti dall’associazione temporanea di imprese Francesco Di Piazza e Russo costruzioni di Lercara Friddi, che si è aggiudicata l’appalto del Comune, sono infatti iniziati da diverse settimane e ieri il sindaco Zambuto, ha effettuato il sopralluogo per constatare lo stato dei lavori e i passi avanti fin qui realizzati.
«I lavori vanno avanti in via Barone - spiega il sindaco - proprio dietro il municipio e annesse salite e traversine circostanti. Il progetto com’è noto, riguarderà interventi fino alla cattedrale passando per la tanto tormentata via Saponara a cui si accede dalla salita sant’Antonio. Più avanti, i lavori riguarderanno Salita Raccomandanti, i cortili storici e la salita Madonna degli angeli».
Tra gli interventi che più incuriosiscono, sicuramente quello che dovrebbe congiungere attraverso, una scala mobile, la scalinata dell’Acquamare che oggi è diventata la salita San Domenico fino nei pressi di via Saponara.
«Doteremo l’intera zona di nuova illuminazione - continua il sindaco - e all'istituto Schifano è prevista la realizzazione dei 9 dei 27 alloggi e un giardino all'aperto».
Oltre alla realizzazione di ventisette alloggi a canone sostenibile, nove a carico del Comune ed i rimanenti diciotto a spese dei privati ricadenti all’interno del Piano particolareggiato del centro storico, il progetto Terravecchia prevede infatti, anche anche l’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
«Si tratta - ribadisce il primo cittadino - del primo intervento di riqualificazione del centro storico che in molte delle sue parti, versa in pessime condizioni. Come amministrazione, lo avremmo potuto realizzare in qualunque altra zona della città, come Fontanelle, Monserrato o al Villaggio Mosè ma il fatto di avere intercettato questo finanziamento di 11 milioni di euro e di destinarlo al centro storico, vuole significare un reale cambio di direzione rispetto all’abbandonato centro storico in un momento in cui, per altro non esiste più una legge speciale proprio per i centri storici».
Sulla vicenda «Terravecchia», non sono state e non sono poche le perplessità lanciate da associazioni ambientaliste, comitati cittadini e da alcuni consiglieri comunali che contestano il progetto e chiedono la supervisione della Soprintendenza e degli altri enti preposti al controllo, in ogni passo della realizzazione dei lavori che comportano la modifica sostanziale di interi scorci del centro storico inseriti nel progetto stesso.

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