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«Stipendi non pagati», raccolta rifiuti sospesa in mezza provincia di Agrigento

AGRIGENTO. Mezza provincia tra i rifiuti. Ieri e oggi incrociano le braccia i dipendenti della Sogeir, la società in liquidazione che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nei 17 Comuni dell’Ato Ag1. Reclamano lo stipendio di gennaio che non hanno ancora riscosso, ma, più in generale, chiedono che il pagamento delle spettanza loro dovute avvenga con puntualità. E, invece, ormai da tempo, non è così e già in altre occasioni i lavoratori hanno incrociato le braccia. Ieri l’adesione, secondo quanto reso noto dalla Cgil, è stata notevole da parte dei 180 lavoratori impegnati nei 17 Comuni dell’Ato. Non si è scioperato soltanto a Ribera, Caltabellotta, Calamonaci e Menfi. “Vogliamo ricevere gli stipendi in maniera puntuale – tuona Paolo Ciaccio, uno tra gli operai della Sogeir che ieri hanno scioperato – perché ognuno ha impegni con le proprie famiglie e non possono esserci ritardi per gente che, come noi, ogni giorno svolge il proprio servizio”. Enzo Iacono, della Funzione pubblica Cgil, ieri ha riunito i lavoratori in alcuni centri dell’Ato e incontrato anche qualche sindaco. La Sogeir, negli anni, ha sempre evidenziato che se i Comuni pagassero puntualmente non ci sarebbe alcun problema da parte della società a garantire gli stipendi con altrettanta puntualità. “Ormai il problema è annoso – dice Enzo Iacono – perché i lavoratori non riescono a percepire lo stipendio secondo i canoni del contratto nazionale che è dal 27 alla fine del mese a cui si riferisce la retribuzione. Adesso i lavoratori devono ancora percepire gennaio e alcuni hanno riscosso la mensilità di dicembre solo da pochi giorni. Devono percepire anche metà della tredicesima, che è un rateo e dunque dovrebbe essere accantonato e versato. Adesso siamo in una situazione di confusione ancora maggiore – aggiunge Iacono - perché una parte è di competenza del commissario straordinario, una parte del commissario liquidatore, ma la società è unica. Purtroppo, si riflettono in periferia le scelte sbagliate che vengono fatte dalla politica regionale oltre che da quella locale”. Nei Comuni nei quali non si è scioperato sono scesi in campo i sindaci, assicurando che le somme alla Sogeir sono state versate. Il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, ha definito immotivato lo sciopero. “Sono profondamente stupito e amareggiato per l’astensione dal lavoro degli operatori della Sogeir – ha detto – perché al Comune di Sciacca sul piano dei trasferimenti alla società di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti non si può rimproverare nulla. Proprio ieri è stato anticipato verbalmente al responsabile della Sogeir e ai rappresentanti sindacali che il Comune di Sciacca già nel mese di gennaio aveva versato complessivamente 450 mila euro e che oggi il nostro ufficio Ragioneria avrebbe, come ha fatto, proceduto all’emissione di un mandato di pagamento di ulteriori 200 mila euro”. Ma Iacono ribatte: “Lasciamolo giudicare ai lavoratori se è giusto scioperare quando non si riceve puntualmente lo stipendio da quattro o cinque anni. Ogni mese c’è uno stillicidio che penalizza lavoratori che pagano anche interessi alle banche avendo impegnato il quinto dello stipendio. Altri non sono nelle condizioni di comprare ai figli il panino da portare a scuola o di fare la spesa. Se lui ritiene tutto questo immotivato è un giudizio suo che per noi è sbagliato. Vorremmo che anche Sciacca pagasse le fatture del mese corrente – conclude Iacono - e così non ci sarebbe alcuno sciopero”.

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