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Agrigento sott'acqua, il fiume Salso fa paura

AGRIGENTO. L’intero territorio provinciale stato sferzato dal maltempo. Pioggia e vento hanno imperversato per due giorni, costringendo la Protezione Civile ed i vigili del fuoco ad intervenire in continuazione per soccorrere persone in difficoltà. La zona più colpita dal maltempo è, indubbiamente, Licata, dove ieri mattina si è registrata l’ondata di piena del fiume Salso. A provocarla, però, non sono state le piogge cadute nel territorio cittadino, ma quelle a monte, sulle Madonie (dove nasce il corso d’acqua), a Caltanissetta ed a Enna. La Protezione Civile ha iniziato il monitoraggio del fiume già alle 14 di sabato. A quell’ora è stata diffusa l’allerta meteo, ed i cittadini sono stati invitati alla prudenza. Il letto del fiume si è via via alzato nel corso della notte, ma il picco è stato raggiunto tra le 9.30 e le 11 del mattino di ieri, quando il livello dell’acqua è arrivato a solo un metro dall’argine più alto. Poi la situazione è tornata sotto controllo. Con la Protezione Civile ed i vigili del fuoco hanno operato, per oltre 24 ore, volontari che già in diverse altre occasioni si erano dimostrati pronti ad emergenze di questo tipo. Ieri in continuazione il vice sindaco Angelo Cambiano, l’ingegnere capo del Comune Vincenzo Ortega, ed il responsabile comunale di Protezione Civile, Giuseppe Ferraro, hanno monitorato il corso d’acqua. “Adesso – ha commentato Ortega intorno alle 13 di ieri - la situazione è più tranquilla. Il livello dell’acqua, anche se di poco, è sceso. Ancora per molte ore, però, monitoreremo il Salso”. “Già ieri (sabato ndr), partecipando ad una riunione della Protezione Civile ad Enna – è il commento di Giuseppe Ferraro – era stato chiaro che la situazione sarebbe stata molto rischiosa e perciò serviva il massimo degli sforzi per fronteggiarla. Il peggio lo abbiamo visto a metà mattinata (ieri ndr), ma ora la situazione si va, via via, normalizzando”. Da anni non si vedeva una corrente così forte nel Salso. L’acqua, che defluiva velocissima, trascinava via tutto quello che incontrava sulla propria strada. Quando l’ondata di piena è stata maggiore la portata idrica era di 1.000 metri cubi al secondo. Dei piccoli straripamenti del fiume si sono registrati nei terreni delle contrade Bugiades e Stretto, ma i danni per le colture sono limitati. Nel centro abitato, invece, il Salso non ha superato gli argini. Una frana lungo la strada per Piano Gatta, un palo dell’illuminazione pubblica sradicato in via della Pace, sotto la via Manzoni, e la via Mar Caspio, una traversa del viale Delle Dune, allagata dalla fuoriuscita di acque fognarie da un pozzetto collocato lungo la strada. La pioggia, incessante, delle ultime ore se da un lato fa mantenere alto lo stato d’allerta, classificandolo come “pre allarme”, dall’altro non ha creato, nel resto del territorio agrigentino, danni apocalittici. La Protezione civile sta monitorando tutti i corsi d’acqua dell’agrigentino per segnalare possibili casi di esondazione. A preoccupare - secondo la Protezione civile regionale – è il rischio idrogeologico che viene ritenuto elevato e per questo motivo sono stati allertati anche tutti i sindaci della provincia. Ad essere tenuto d’occhio, dalla centrale operativa dei vigili del fuoco e dalla Protezione civile di Agrigento, c’è, soprattutto, il centro storico della città dei Templi. La frana lungo la strada per Piano Gatta, avvenuta nella notte fra sabato ed ieri, non ha comportato la chiusura dell’arteria, mentre pali dell’illuminazione pubblica e cartelloni pubblicitari sradicati non hanno creato danni.

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