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Rifiuti ad Agrigento, i progettisti di Gesa sul bando: «Il nostro piano non è antieconomico»

AGRIGENTO. Il bando per l’assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel capoluogo, sta catalizzando il dibattito politico di amministratori, consiglieri e adesso anche della Gesa. Sono infatti i componenti del Gruppo di progettazione della società d’ambito oggi in liquidazione, a dire la loro sul piano d’intervento da loro predisposto e sottoposto al vaglio del tavolo tecnico comunale e giudicato economicamente non conveniente.
«Il piano d’intervento di Gesa da noi predisposto - spiegano i progettisti - registra le modalità di svolgimento del nuovo servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani porta a porta che rimangono inalterate sia nel caso di gestione cosiddetta in house e non diretta che è tutt’altra cosa, tra l’altro non prevista dalla normativa, che della gestione esternalizzata a ditte. Il costo annuo del servizio prevalente è il costo della manodopera composto da operatori ecologici e autisti per 168 unità attualmente in esercizio che deriva dall’applicazione dal contratto di categoria e ammonta a circa il 77 per cento del costo complessivo».
«Già a partire dal mese di luglio scorso, il gruppo di progettazione della Gesa - si legge in una nota - ha intrattenuto numerose riunioni con i tecnici del Comune, con il sindaco ed il suo vice Luparello, per la predisposizione sia del piano finanziario Tares per l’anno 2013, che del Piano di intervento per l’erogazione dei servizi di spazzamento.
«Ed infatti il Comune di Agrigento, con deliberazione della giunta Comunale n. 112 del 9/08/2013, demandava al Dirigente del Verde pubblico ed ecologia il compito di predisporre gli atti. Ed a seguito di tale determinazione - aggiunge la nota - la Gesa predisponeva il piano d’intervento definitivamente trasmesso il 4/11/2013. Da quella data il Comune di Agrigento non ha convocato alcuna riunione tecnica in merito al contenuto del Piano, né ha avanzato a questa Società d’ambito richieste formali di chiarimenti sulle previsioni progettuali, sia dal punto di vista tecnico che finanziario».
Per questo a dire dei progettisti «risultano alquanto gratuite e superficiali le dichiarazioni del vice sindaco Luparello che non ha espresso alcun giudizio sulla qualità tecnica del progetto, che mantiene l’attuale forza lavoro e che promuove uno stravolgimento dell’attuale sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti con le modalità di raccolta porta a porta domiciliare».
Sulla vicenda, interviene anche il consigliere comunale Alessandro Sollano, componente dell’ormai celebre Tavolo tecnico, che sottolinea come «nel corso delle riunioni, non si sia mai voluto pregiudicare la salvaguardia dei livelli occupazionali del settore, ponendo sempre come condizione essenziale che il transito da un modello di gestione all'altro, non avrebbe mai determinato la cancellazione di posti di lavoro».
«Il Tavolo tecnico - conclude - stigmatizza ancora una volta la prevaricazione subita dall' amministrazione comunale, che, mentre da una parte ha dichiarato pubblicamente di affidarsi al Tavolo tecnico, dall'altra ha preparato e pubblicato un suo bando per la gestione dei rifiuti che tante polemiche e critiche ha sollevato».

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