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L’aeroporto è già una piccola realtà In contrada «Burraiti» iniziati i decolli

È in funzione da mesi, attualmente ospita tre biposto. Atterrano anche piloti in transito da altre province

AGRIGENTO. Sessantotto anni fa l'aviazione americana trovava casa all'ombra dei templi. Nel secondo conflitto mondiale era di base qui la flotta aerea statunitense. Oggi su iniziativa di alcuni privati, nasce l'aeroclub Valle dei Templi. Accanto a quello che resta del vecchio campo volo degli americani, trova collocazione la nuova pista che mette le ali ad Agrigento.
Siamo in contrada Burraiti, un lembo di campagna fertilissima, tra Favara, Punta Bianca e Villaggio Mosè, a pochissimi chilometri dalla Valle dei Templi. Qui Fabrizio Campione, Giovanni Graceffa, Pasquale Scibetta e Rosa Rizzo hanno messo su quella che a breve verrà trasformata nella prima aviosuperficie della storia di Agrigento che consentirà l'atterraggio di bimotore fino a 9 posti . Lunga cinquecento metri e larga cinquanta, rappresenta una svolta per un territorio che ha visto fallire, purtroppo, la promessa di avere un aeroporto, slogan di diverse campagne elettorali ma mai realizzato. La nuova aviosuperficie è una realtà e da alcune settimane è diventata punto di riferimento per turisti del cielo provenienti da ogni parte d'Italia. «Alcuni giorni addietro - racconta con orgoglio il presidente del club Fabrizio Campione - è atterrato qui un nostro amico che veniva da Bergamo. Ma questa struttura - aggiunge Giovanni Graceffa - è a disposizione di tutta la collettività e potrà essere utilizzata per tutti quelli che ne necessitano». Si pensa ai Canadair, agli aerei della protezione civile, ai mezzi di soccorso, agli elicotteri ai bimotori a cinque posti. Attualmente sono di base tre bibosto che effettuano voli lungo la meravigliosa e frastagliata costa agrigentina fino a raggiungere una quota di 300 piedi (circa 1500 mt sopra l'ostacolo più alto) durante la settimana e con una quota maggiore nei fine settimana quando il cielo è meno trafficato. I mezzi rivestiti in fibra di carbonio costano all'incirca ventimila euro, il prezzo cambia secondo la strumentazione di bordo. I piloti agrigentini hanno conseguito brevetti a Catania e Palermo e adesso si divertono a "scorrazzare" per i cieli delle campagne oppure sorvolando dalla Scala dei Turchi a Punta bianca e alcune volte spingendosi anche fuori provincia. Sono mezzi sicurissimi e tutti dotati di un paracadute che in caso di emergenza viene azionato all'esterno dell'aereo mettendo in salvo anche il velivolo. Da qui a breve partiranno anche i primi corsi di volo con il rilascio dei relativi brevetti. I corsi saranno aperti a tutti ed avranno la durata di 4 mesi. «I costi non sono proibitivi - assicura Pasquale Scibetta che di professione lavora all'Asp di Agrigento - si aggirano intorno ai tremila euro».  

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