REALMONTE. Si stacca una piccola porzione di costone e scivola verso valle. Terriccio e pietre si sono però fermati ancor prima di riuscire ad arrivare su "La Spiaggetta" a Realmonte.
Qualcuno dei bagnanti si è accorto subito del cedimento in corso sulla parete, naturalmente, sono stati vissuti momenti di panico, con un allontanamento repentino - dettato dal buon senso - di quanti si trovavano sotto il costone.
L'intera costa Agrigentina, da Zingarello a Cattolica Eraclea, non è nuova a fenomeni del genere. Nel 2008, il crollo di parte del costone di Capo Bianco, ad Eraclea Minoa, ferì due turiste e la Procura di Agrigento aprì un'inchiesta. Stesso incubo venne vissuto, due anni dopo, da altri turisti che, invece, sempre nella medesima zona, riuscirono a mettersi in salvo in extremis.
Cedimenti di porzioni di costone si sono registrati, nel corso degli anni, anche alla Scala dei Turchi di Realmonte. Nel settembre dello scorso anno a venire giù, sulla spiaggia tra Zingarello e Punta Bianca, nella zona sottostante il poligono di tiro Drasy ad Agrigento, fu una parete argillosa a strapiombo. Sull'arenile, per fortuna, allora, non c'era nessuno, ma in mare diversi gommoni che hanno assistito alla scena. Un fenomeno non nuovo fra Zingarello e Punta Bianca che aveva portato la Capitaneria di porto di Porto Empedocle ad interdire al transito e alla balneazione l'area. Ma di "spiagge proibite", comunque affollate da bagnanti e turisti che sfidano rischi ed ordinanze sindacali, è pieno l'Agrigentino.
Nella maggior parte dei casi si tratta di quelle zone di mare frequentate anche per l'attrazione delle argille benefiche da spalmare sul viso e sul corpo e che spesso si trovano in zone a rischio crollo per le caratteristiche proprie delle montagne argillose.
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