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Porto Empedocle, figlio di divorziati denuncia il padre: "Mi perseguita"

PORTO EMPEDOCLE. Venticinquenne, figlio di genitori divorziati, chiama la polizia e denuncia il proprio padre perché "si sente perseguitato". Il genitore "accusato", subito bloccato dagli agenti del commissariato "Frontiera", si giustifica parlando di un "incontro dovuto a pura casualità". Inusuale, anche per i poliziotti del commissariato "Frontiera" - che sono coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli -, la richiesta di aiuto ed intervento lanciata, nel tardo pomeriggio di venerdì, e "raccolta" dal centralino, da parte di un venticinquenne. Il giovane mentre era a passeggio per strada, nel centro urbano di Porto Empedocle, avrebbe visto il padre e credendo di essere di seguito, probabilmente spaventato - visto che i rapporti non sono più idilliaci - ha chiesto l'intervento dei poliziotti. Gli agenti sono, naturalmente, accorsi ed hanno subito bloccato, a pochi metri di distanza da dove si trovava il giovane, il genitore. L'uomo però avrebbe insistito giustificando la sua presenza come una pura "casualità". «Non seguo, e meno che mai perseguito, mio figlio» - avrebbe detto agli agenti l'empedoclino - . La situazione familiare continuerà ad essere monitorata dai poliziotti.

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