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Degrado al «centro sociale» di Fontanelle, lavori fermi e frequenti raid vandalici

I lavori, a causa di intoppi burocratici, non sono ancora stati consegnati e intanto molte opere sono da rifare

AGRIGENTO. Avrebbe dovuto ospitare quattro o cinque esercizi commerciali, l'assegnazione fu effettuata intorno al 2006, e a distanza di anni i lavori sono stati eseguiti come da capitolato: ma a causa di intoppi burocratici e dell'operato di annoiati quanto incivili giovani agrigentini, probabilmente abitanti del quartiere, è tutto da rifare nell'atrio sottostante il "Centro sociale" di Fontanelle.
L'indecoroso spettacolo offerto dall'area alla base della struttura in cui insistono anche l'Ufficio postale e diversi uffici comunali, negli anni ricoperta da graffiti e da scritte per nulla artistici oltre che da rifiuti di ogni sorta, avrebbe potuto sottrarsi alla vista dei passanti e all'azione dei vandali grazie a una divisione con pareti di forati all'interno e a una delimitazione con spesse vetrate effettuata nei mesi scorsi su quegli spazi. Gli stessi avrebbero anche assolto a una funzione di pubblica utilità per i residenti della zona se solo gli assegnatari ne fossero entrati in possesso. Il risultato, invece, ne ha solo amplificato il degrado: i lavori non ancora consegnati al Comune, come anticipato, sono stati mira di atti vandalici con una sostanziale responsabilità, questo riferiscono gli uffici comunali, della ditta che ha in appalto gli interventi previsti dal "Contratto di quartiere II".
La stessa ditta sarebbe nell'impossibilità di effettuare la riconsegna all'ente perché questa pare debba avvenire in concomitanza con la conclusione dell'intero progetto. Ma i lavori pare siano in atto fermi per l'attesa di una perizia di variante che dal ministero preposto tarda ad arrivare: entro la fine del mese dovrebbe riunirsi l'apposito comitato, e i lavori dovrebbero poter riprendere.
La domanda che adesso viene da porsi è: chi pagherà per la mancata sorveglianza su quelle opere? Chi pagherà, nel senso letterale, tutto questo, sobbarcandosi l'onere del ripristino dei luoghi che richiedono la sostituzione delle vetrate prese a sassate e dei muri sfondati?
Sull'argomento non è stato possibile sentire l'assessore ai Lavori pubblici Piero Luparello né lo stesso sindaco Marco Zambuto: a fornire una parziale, e comunque non ufficiale risposta sono stati gli uffici comunali, spiegando che fino al compimento delle opere è la ditta esecutrice dei lavori a dover rispondere della mancata sorveglianza, ed a proprie spese.
I residenti ben conoscono la situazione di questa parte dell'immobile di proprietà comunale, da sempre punto di ritrovo dei più giovani ma anche ricettacolo di soggetti dai comportamenti non certo in linea col vivere civile. E la presenza di quella che appare come un'incompiuta, con la conseguente possibilità di un eventuale spreco di denaro pubblico, di certo non migliora l'umore dei residenti del popoloso e poco curato quartiere del capoluogo agrigentino in cui anche le strade dal manto dissestato e le aiuole spesso "piantumate a sterpi" offrono un'immagine di degrado, davvero poco edificante.

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