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Fogne a cielo aperto vicino al centro: disagi e cattivi odori a Cattolica Eraclea

Non si capisce se a completare e attivare il depuratore debba essere il Comune o Girgenti acque che lo ha ereditato

CATTOLICA ERACLEA. Campi verdi trasformati in fogne a cielo aperto a due passi dal paese. Sono ormai esausti gli abitanti di via Marconi e via Collegio, in pieno centro storico a Cattolica Eraclea, che da diversi mesi subiscono i cattivi odori derivanti da una perdita di liquami dalle fogne del quartiere «Grazia». «Mentre continuano le lamentele e le segnalazioni dei cittadini noi stiamo cercando di affrontare il problema - dice il sindaco Nicolò Termine -. Nei giorni scorsi abbiamo fatto un nuovo sopralluogo con i tecnici di Girgenti Acque, dopo i risultati degli esami batteriologici dell'Arpa che indicano delle contaminazioni batteriologiche delle acque che ovviamente provocano cattivi odori. In attesa di capire la vera causa - rotture nella fogna o sversamento di liquami da parte dei provati - sono stati disposti nuovi esami più approfonditi. Girgenti Acque ha assicurato il suo impegno per coprire la zona che dà origine a cattivi odori, se non intervengono loro saremo noi a intervenire al più presto». Da Girgenti Acque fanno sapere di avere la situazione sotto controllo e al momento non sono state individuate perdite nella rete fognaria. Ma a minacciare la pubblica incolumità, ancor di più con l'arrivo delle temperature estive, anche la scandalosa situazione degli scarichi fognari di tutto il paese che anziché andare a finire dentro il depuratore (lasciato incompleto) vengono scaricati accanto al depuratore, ovvero a cielo aperto in un campo di ulivi lungo la strada provinciale Cattolica-Montallegro. Poi tutti i liquami con le piogge si incanalano in un torrente per andare infine a confluire nel fiume Platani. Non si capisce se a completare e attivare il depuratore debba essere il Comune o Girgenti acque che lo ha ereditato. «Ho dato subito incarico al nuovo capo dell'Utc Nino Catania di organizzare una conferenza di servizi per individuare le competenze e intervenire. Non è più possibile il protrarsi di una situazione di questo tipo», ha detto il sindaco Termine. Per quel depuratore i cattolicesi hanno sempre pagato l'apposita tassa anche se non è mai entrato in funzione, in realtà non è stato nemmeno completato. Nel 2009 fu sequestrato dai Nas nell'ambito di un'inchiesta per violazione delle leggi ambientali coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Furono denunciati l'ex sindaco e l'ex capo dell'ufficio tecnico comunale, la Girgenti Acque e le imprese che realizzarono il depuratore. Veniva contestato lo scarico illecito di acque reflue urbane con gettito pericoloso e forti odori naudeabondi. L'indagine non avrebbe avuto ulteriori sviluppi, la situazione della maxi fogna a cielo aperto è sempre la stessa, anzi peggio. «Il depuratore di Cattolica è ancora sotto sequestro, non si può intervenire», fanno sapere i vertici di Girgenti Acque.

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