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Provincia, D’Orsi riparte da zero

Il presidente ha annullato gli incarichi degli assessori: da ieri a capo della provincia c’è solo lui in attesa di una nuova giunta

AGRIGENTO. Detto e fatto. Eugenio D'Orsi è stato di parola. Dopo aver riflettuto in maniera approfondita nel week end, il presidente della Provincia ha azzerato gli incarichi assessoriali. Ieri, di buon mattino, D'Orsi si è recato alla Provincia ed ha fatto preparare la determina numero 45 con la quale ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad assessori provinciale a: Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francescochristian Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella. Insomma tutti fuori. Da ieri, ufficialmente, a capo della Provincia c'è solo lui, Eugenio D'Orsi in attesa della ricomposizione della giunta. Che potrebbe non avvenire o avvenire in maniera dilazionata, visto che D'Orsi vuole anticipare gli effetti della riforma regionale che abolisce le Province con la nomina di un commissario. Con un successivo provvedimento il presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a se, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.
Quindi il presidente diventa una sorta di "commissario" in attesa di ulteriori decisioni. Il provvedimento è stato motivato, nella premessa della determina, con un riassetto degli equilibri politici all'interno della giunta provinciale". La decisione del capo della Provincia è stata salutata con favore dall'opinione pubblica e dall'opposizione, mentre non si sono espressi gli assessori defenestrati. Qualcuno di loro, ieri mattina, ignaro del fatto che D'Orsi aveva revocato le deleghe (ma solo in maniera non ufficiale perché l'annuncio era stato dato venerdì sera dallo stesso presidente della Provincia), si è recato nella sede del proprio assessorato per continuare a lavorare, ma i funzionari hanno fatto presente che era cessata l'efficacia del provvedimento di nomina. Tre ex assessori hanno incontrato il presidente che li avrebbe rassicurati sulla loro riconferma: tra questi Salvatore Scozzari (che è anche consigliere provinciale), Francesco Schembri e Piero Marchetta. Gli altri? Non è dato sapere. E scoppia il caso dell'assessore femmina che ha avuto un incarico assessoriale di una settimana.
Valentina Palumbo, casalinga 42enne di Grotte, infatti, era stata nominata martedì scorso ed il suo mandato è durato da "Pasqua a Pasquetta" per citare il periodo in cui si è insediata alla Provincia. Sette o sei su 10 quindi potrebbero restare fuori dalla giunta. Mancherebbe all'appello quindi la nomina degli assessori indicati dal favarese Giuseppe Arnone, ex vice sindaco di Licata, ex assessore della prima giunta D'Orsi ed assessore in pectore dell'eventuale ultima squadra amministrativa, visto che si faceva il suo nome come probabile assessore. Invece al terzo piano del Palazzo della Provincia sono saliti Totò Sciume e Valentina Palumbo, spacciati per Fratelli d'Italia ma disconosciuti da Lillo Pisano, quindi indicati da Arnone con il suo movimento Democratici autonomisti".

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