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Siculiana, domani vertice per i rifiuti. Braccio di ferro tra il Comune e l’Iseda

Il sindaco Bruno ha firmato un’ordinanza per riprendere la raccolta con uomini e mezzi propri. Ma è polemica

AGRIGENTO. Si saprà al termine dell’incontro di domani mattina a Gesa, se e quando riprenderà la raccolta dei rifiuti a Siculiana da parte dell’Iseda, che ormai dal 15 febbraio scorso ha interrotto la raccolta. Per domani infatti, il commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo, ha convocato una riunione straordinaria tra gli amministratori del piccolo centro dell’agrigentino, le imprese e i rappresentanti sindacali proprio per discutere della situazione di emergenza venutasi a creare dopo che l’amministrazione comunale ha deciso di non sottoscrivere i contratti di servizio a garanzia delle imprese nel caso in cui la società d’ambito sia inadempiente con i pagamenti delle fatture per carenza di liquidità. Nel frattempo però, il sindaco di Siculiana Mariella Bruno ha firmato un’ordinanza che dispone a partire da oggi, la ripresa della raccolta utilizzando i mezzi e il personale del centro comunale di raccolta che non è però utilizzabile per il conferimento dei rifiuti solidi urbani ma un posto dove vanno stoccati i rifiuti raccolti in maniera differenziata. «Ben altra cosa – spiega l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi - è la discarica e vediamo oggi dove conferiranno». Da qui la decisione di Gesa di rivolgersi ai prori legali e di rivolgersi alle autorità preposte per gli interventi del caso e per avere chiarimenti circa la legittimità dell’ordinanza della Bruno. In questi giorni, l’Iseda, che ha preso la decisione di sospendere il servizio, si è detta irremovibile nella scelta di non riprendere la raccolta fino a quando il Comune di Siculiana non firmerà la scrittura privata così come hanno fatto gli altri 18, compreso quello di Lampedusa che si era opposto fino alla convocazione al Dipartimento regionale per l’emergenza rifiuti. In questo momento, il Comune di Siculiana pressa per la rimodulazione del servizio da parte di Gesa e Imprese, cosa questa che passa attraverso criteri di economicità e risparmio che si traducono nel taglio di posti di lavoro, che i sindacati non hanno alcuna intenzione di accettare.

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