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«Nessun allarme per l’Akragas»

Dopo il pari col Kamarat il tecnico Pino Rigoli predica calma: «Il campionato riaperto? Per me non è mai stato chiuso»

AGRIGENTO. «Abbiamo fatto solo tre punti nelle ultime quattro partite? L'importante è averne fatti otto in più delle seconde dall'inizio del campionato».
L'allenatore dell'Akragas, Pino Rigoli, subito dopo il pareggio casalingo di sabato contro il Kamarat predica calma. «Non vedo alcun motivo di allarme - dice - perché la squadra ha disputato un'ottima partita. Non siamo riusciti a vincere perchè non abbiamo avuto fortuna nelle occasioni davanti alla porta. Forse è mancata la lucidità in alcuni momenti ma è normale perché abbiamo affrontato una squadra che giocava con dieci giocatori dietro la linea del pallone. La squadra ha creato molte occasioni, - aggiunge - ci può stare che si falliscano alcune palle gol. Ho cercato anche di cambiare modulo proponendo un 3-5-2 ma non siamo riusciti a tirare fuori il colpo vincente. Campionato riaperto? Per me non è mai stato chiuso, si può dire che lo è solo quando la matematica ti dice che hai vinto».
Così il presidente Silvio Alessi: «La squadra vista contro il Kamarat - dice - mi ha soddisfatto. Abbiamo assistito a una partita a una sola metà campo. Forse c'è qualche problema in attacco visto che in questo periodo non riusciamo a segnare. In settimana parleremo col mister, saprà lui quali accorgimenti adottare. Sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato duro. Il Kamarat ha giocato con nove giocatori in difesa, in queste condizioni - aggiunge Alessi - è molto difficile segnare». Davanti a microfoni e telecamere anche il direttore sportivo Salvatore Catania. «Non ci sono motivi di allarme, ci penserà il mister in settimana a fare ripartire la squadra e dare continuità ai risultati. Non ho visto una squadra stanca. Sono sereno, per me non ci sono motivi di preoccupazione». «Ci abbiamo provato in tutti i modi - commenta Alessandro Bonaffini - ma purtroppo in questo periodo non riusciamo a trovare la via della rete. Dobbiamo lavorarci sopra per riuscire a comprendere qual è il motivo. Abbiamo incontrato squadre che si sono chiuse per portare a casa un punto prezioso. Ci è mancata anche un po' di precisione. In altri momenti certe palle sarebbero finite dentro».

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