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Lampedusa, nasce il Museo delle Migrazioni

Esposti reperti e documenti, non soggetti a vincoli giudiziari, trovati nelle barche dei migranti giunti sull'isola

LAMPEDUSA. Il Museo delle migrazioni di Lampedusa è ufficialmente nato, con la decisione del comitato promotore di costituire una fondazione partecipata per la sua conduzione e la destinazione da parte dell'Amministrazione di una sede all'interno della casa comunale. I rappresentanti delle diverse realtà che hanno lavorato alla sua realizzazione, a cominciare dall'associazione Askavusa, hanno presentato il museo alla cittadinanza. «Questo risultato  - ha detto il sindaco Giusi Nicolini - è frutto della volontà e dell'impegno di tutti i soggetti coinvolti nel realizzare un progetto importante: lasciare ai cittadini di oggi e di domani una testimonianza tangibile del ruolo di Lampedusa-ponte nel Mediterraneo, posto di soccorso e di accoglienza, primo approdo di migranti alla ricerca di democrazia, dignità e lavoro. Un presidio di cultura e di pace, il punto di partenza perchè Lampedusa diventi un luogo di iniziative virtuose, un laboratorio di esperienze, di scambi culturali e di innovazione che rappresentino l'unicità del Mediterraneo e il legame tra le sue genti». «In questo senso - ha aggiunto Nicolini - è significativa
la partecipazione dei migranti, che più volte hanno espresso il desiderio di condividere la loro esperienza e le modalità della sua rappresentazione». Il Comandante della Capitaneria di Porto Giuseppe Cannarile ha annunciato che metterà a disposizione del museo diffuso alcuni spazi esterni dell'area portuale e provvederà alla salvaguardia di reperti e documenti, non soggetti a vincoli giudiziari trovati nelle barche dei migranti giunti sull'isola.

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