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Palma, il Comune vuole dedicargli una via: ma lui è ancora vivo

Il protagonista della vicenda è un ex carabiniere lombardo, Francesco Canepari, che oggi compie 88 anni. Insieme al commilitone Mario Usai nel 1943, l'anziano decise di "resistere" quando le forze anglo-americane entrarono a Palma

PALMA DI MONTECHIARO. Il Comune di Palma di Montechiaro gli voleva intitolare una strada, ma lui, ex carabiniere lombardo Francesco Canepari, che oggi ha compiuto 88 anni, è ancora vivo. La vicenda, racconta il quotidiano La Sicilia, è emersa quando il vice sindaco Angelo Cottitto ha deciso di telefonare alla famiglia Canepari - che abita a Barzio in provincia di Lecco - per comunicare la decisione.

A quel punto la figlia, con molta sorpresa, non solo ha spiegato che suo padre era ancora in vita, ma anzi glielo ha anche passato. L'anziano insieme al commilitone Mario Usai l'11 luglio 1943,
quando le forze anglo-americane entrarono a Palma, decisero di "resistere".

Si asserragliarono in una casa e cominciarono a sparare. In due contro una colonna di soldati alleati. Uccisero un marine e la reazione degli americani fu immediata: lanciarono una bomba ananas all'interno della casa. L'ordigno uccise Mario Usai, che aveva 19 anni, e ferì gravemente alle gambe, Canepari, che all'epoca aveva 20 anni.

"Ringrazio comunque gli americani - dice all'ANSA - perché mentre ero ferito mi hanno assistito. Erano in quattro i soldati che in attesa di essere portato in ospedale mi hanno curato sotto un
albero di mandorle per 24 ore, facendomi delle iniezioni per evitare le infezioni".

A Palma per sessantanove anni si ritenne che fossero morti tutti e due. Canepari invece riuscì a sopravvivere e fu portato prigioniero in Africa, prima di tornare a casa alla fine della guerra nel maggio del 1945. Adesso vive con due protesi al posto delle gambe. "Sono felice - aggiunge l'ex carabiniere - che venga intestata una strada a Usai, spero se possibile di intervenire alla cerimonia".

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