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Sciacca, il bambino da salvare: il prete coi genitori

Può essere trapiantato il midollo della sorellina appena nata. Il parroco sui dubbi per la gravidanza assistita: «Prima la vita del piccolo Davide»

SCIACCA. «Le cellule sono sufficienti per il trapianto. Tra venti giorni, un mese al massimo, i medici potranno procedere. Siamo felici, ma rimaniamo con i piedi per terra perché ancora il passo più importante è da compiere».

Pippo D’Aleo, il pescatore di Sciacca padre di Davide, il bambino affetto da una grave malattia genetica, l’anemia di Fanconi, al quale verrà trapiantato il midollo della sorella, Maria Sofia, nata giovedì scorso, al telefono, da Genova, non nasconde la gioia, ma poi prende subito il sopravvento la prudenza. «Abbiamo vinto la prima, importante, battaglia – dice – ma bisogna aspettare ancora, non è ancora finita».

La moglie, Gisella Dimino, sarà dimessa domani dall’ospedale San Martino, dove ha partorito. La famiglia si trasferirà nella sede di un’associazione, sempre nel capoluogo ligure, in attesa che dall’ospedale Gaslini arrivi il via libera per il trapianto. A Genova, intanto, sono arrivati i genitori di Pippo, il papà, Giuseppe, e la mamma, Antonina Graffeo, ed i fratelli, Accursio e Roberto. C’è anche la mamma di Gisella, Caterina Dimino.

A Sciacca, intanto, cresce l’attesa per il trapianto al quale sarà sottoposto Davide, che ha appena 10 anni. Ogni giorno sono in tanti a chiedere notizie ai parenti che non hanno raggiunto Genova sulle condizioni di Davide, i cui genitori per effettuare la fecondazione assistita, con diagnosi pre impianto, hanno dovuto fare ricorso a una struttura ospedaliera del Belgio.

In Italia, infatti, questo è vietato. Don Gino Faragone, parroco della Perriera, il quartiere nel quale risiedono i D’Aleo, chiede, al momento, di mettere da parte l’aspetto riguardante il dissenso della chiesa e di pregare. «Bisogna limitarsi a pregare per Davide – dice il sacerdote - e per la sua famiglia, affinché tutto vada per il verso giusto». Il religioso aggiunge: «Facciamo i migliori auguri alla famiglia e al piccolo che attende questo momento di grazia. Che il Signore li sostenga. Le metodiche al momento vanno messe da parte. Speriamo che la scienza vada avanti per tutto ciò che torna a beneficio degli uomini».

Per consentire ai D’Aleo di sostenere le spese, prima in Belgio e poi a Genova, è stata effettuata una raccolta di circa 50 mila euro. Pippo ha abbandonato il suo lavoro di pescatore ormai da un anno ed è sempre rimasto al fianco della moglie, Gisella, casalinga.

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