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Sciacca, giovani professionisti nella giunta del giovane sindaco Termine

Il sindaco, Fabio Termine, davanti al cancello del municipio con gli assessori Francesco Dimino, Salvatore Mannino, Valeria Gulotta e Agnese Sinagra (Foto Pantano)

«Ringrazio tutta la città, anche chi non ci ha votato. Vogliamo convincerli che questa è stata la scelta giusta e ci metteremo subito al lavoro». Questo il primo commento di Fabio Termine, 32 anni, consigliere comunale uscente, appena eletto sindaco di Sciacca. Rappresenta il Pd e tre liste civiche, una delle quali comprende i grillini. Ha battuto, ottenendo il 53,43% dei voti, Ignazio Messina, a capo di uno schieramento comprendente al primo turno cinque liste civiche e al ballottaggio anche Fratelli d’Italia e Popolari e Autonomisti. Messina, pur riconoscendo la sconfitta, ha confermato, come aveva già fatto nei giorni scorsi, che presenterà ricorso al Tar per il voto del primo turno.

L’ex parlamentare nazionale e due volte sindaco di Sciacca si riferisce a circa 30 voti in una sezione non assegnati ed a circa 300 – ha riferito – nell’interna fase del primo turno elettorale. Messina al primo turno aveva ottenuto il 39,9 per cento dei voti. Il primo risultato ufficiale aveva indicato la sua vittoria col 40,1%, ma poi sono stati sottratti 38 voti che gli sarebbero stati attribuiti per errore (riconosciuto dallo stesso presidente) nella sezione numero 4. In attesa della verifica da parte della giustizia amministrativa, però, Fabio Termine è sindaco e guiderà il Comune di Sciacca con una giunta composta da giovani professionisti. Tra domani e venerdì è attesa la proclamazione. Pulizia della città e un focus sull’ospedale i primi impegni.

«Non dico che eliminerò nei primo cento giorni l’80% delle buche come ha detto Messina perché questo non è possibile - dice Termine - ma ci metteremo subito al lavoro pere dare risposte». Per Termine la vittoria «Rappresenta la fine di un percorso, ma adesso ne inizia un altro, più difficile, quello di amministrare la città. Io voglio mettermi al lavoro collaborando con tutti, dai consiglieri comunali eletti alle forze politiche che fanno parte del consiglio. Capisco la responsabilità del momento e bisogna chiudere la campagna elettorale che è finita. Si deve portare avanti la città con tutte le rappresentanze democratiche elette. Io preferisco non parlare di maggioranze e di minoranze, ma di proposta politica e culturale per la città, ascoltando anche quelle degli altri».

L’elettorato ha assegnato a Termine 10.014 voti ed a Messina 8.728. Quest’ultimo, però, avrà la maggioranza in consiglio comunale, ottenuta grazie all’apparentamento con Fratelli d’Italia e Autonomisti. La coalizione Messina avrà 15 consiglieri comunali su 24 tra i quali lo stesso candidato sindaco sconfitto il quale ha annunciato che guiderà il suo gruppo con cinque componenti. Oltre a Messina ci sono Ignazio Bivona, Raimondo Brucculeri, Clelia Catanzaro e Luca La Babera. Due componenti per Onda, Carmela Santangelo e Alessandro Grassadonio, e due per Ventiventidue, Filippo Bellanca e Paolo Mandracchia. Due consiglieri anche per Insieme per Sciacca, Pasquale Bentivegna e Nino Venezia, e uno per Sciacca Terme Rinasce, Isidoro Maniscalco. Fratelli d’Italia porta in consiglio Calogero Bono e Gaetano Cognata e Popolari e Autonomisti Lorenzo Maglienti. I consiglieri che sostengono l’amministrazione Termine sono Daniela Campione e Gabriele Modica di Mizzica, Alessandro Curreri e Salvino Patti di Next-Cinque Stelle, Valeria Gulotta e Antonino Certa del Pd, Giuseppe Ambrogio e Fabio Leonte di Ferdinandea. L’unico della componente che ha sostenuto Matteo Mangiacavallo, escluso al primo turno, e Maurizio Blò.

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