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Agricoltore ucciso a Licata, un incontro chiarificatore si è trasformato in omicidio

AGRIGENTO. Avrebbe dovuto essere un incontro chiarificatore. Un faccia a faccia per discutere di questioni economiche: di denaro e di spettanze. Fra fratello e sorella - secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini di polizia e carabinieri - non vi sarebbero, però, stati buoni rapporti. Anzi. A quanto pare, vi sarebbero stati dei dissapori, delle incomprensioni antiche mai veramente archiviate.

Quell'incontro - venerdì pomeriggio - si è trasformato in un omicidio. Ma durante la notte, prima che scoccassero le 4, dopo ore ed ore di audizioni di familiari ed amici di Giacinto Marzullo, 52 anni, di Licata, massacrato con diversi colpi di pistola calibro 9, un testimone è crollato. Messo alle strette dalle domande incalzanti degli investigatori, che evidenziavano le contrapposizioni con i racconti già acquisiti di altri familiari, avrebbe raccontato cosa effettivamente fosse accaduto nei pressi della rotonda di Mollarella a Licata. La polizia ed i carabinieri della compagnia di Licata - su disposizione del sostituto procuratore Carlo Cinque, titolare del fascicolo di inchiesta - ieri hanno fermato Giuseppe Volpe, 19 anni, nipote di Giacinto Marzullo.

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