Cinque persone in carcere, quattro ai domiciliari e una decima sottoposta a obbligo di dimora. Queste le misure disposte dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nell’ambito dell’operazione antimafia Condor condotta dai carabinieri in provincia di Agrigento. Gli indiziati devono rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Eseguite anche 23 perquisizioni personali e locali (di cui 3 in carcere) nei confronti dei destinatari delle misure. Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, hanno consentito di acquisire un quadro aggiornato degli assetti mafiosi a Favara e a Palma di Montechiaro.
L’operazione antimafia è stata effettuata fra Licata, Palma di Montechiaro e Favara e tutta la parte orientale dell’Agrigentino, è stata denominata Condor e ha portato alla luce gli appartenenti a un’associazione a delinquere di tipo mafioso dedita al traffico di sostanze stupefacenti, a estorsioni ai danni di imprenditori e a danneggiamenti a mezzo incendio. Oltre 100 i carabinieri di Agrigento e del Ros in azione che sono supportati dai colleghi di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Enna e dallo squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia. In corso di esecuzione anche 20 perquisizioni.
L’inchiesta antimafia «Condor», sviluppata dai carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Paolo Guido e dal pm Claudio Camilleri, scaturisce dalle convergenze investigative del blitz «Xydi» del 2 febbraio del 2021. Allora, il Ros - che strinse il cerchio sull'ultima rete di fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro - eseguì 23 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Dda.
Fra gli arrestati di allora anche due poliziotti e la penalista, mancata collaboratrice di giustizia, Angela Porcello, che avrebbe trasformato il suo studio legale di Canicattì nel quartier generale del mandamento di Cosa Nostra, veicolando all’esterno i messaggi del boss Giuseppe Falsone. Lo scorso 6 dicembre, il gup del tribunale di Palermo, Paolo Magro, si è pronunciato sugli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Fra gli altri è stata condannata a 15 anni e 4 mesi di reclusione proprio l’ex penalista Angela Porcello, cancellata dall’albo dopo l’arresto nell’ambito dell’«operazione Xydi». Venti anni vennero inflitti, invece, all’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, di Campobello di Licata, ex compagno di Angela Porcello. In tutto furono 15 le condanne e 5 le assoluzioni.
I nomi
In carcere su disposizione del gip
Nicola Ribisi, 42 anni, disoccupato di Palma di Montechiaro
Domenico Lombardo, 30 anni, commerciante di Agrigento
Giuseppe Chiazza, 51 anni, disoccupato di Palma di Montechiaro;
Guseppe Sicilia, 44 anni di Favara, già detenuto nel carcere di Novara
Baldo Carapezza, 27 anni, operaio di Palma di Montechiaro
Agli arresti domiciliari
Ignazio Sicilia, 47 anni, manovale di Favara
Salvatore Galvano, 52 anni, manovale di Agrigento
Francesco Centineo, 38 anni, disoccupato residente a Palermo
Giovanni Gibaldi, 35 anni, di Licata.
Molti sono delle vecchie conoscenze, già rimasti coinvolti in precedente inchieste antimafia, delle forze dell’ordine.
Obbligo di dimora nel Comune di residenza e obbligo giornaliero di presentazione negli uffici di polizia giudiziaria infine per Luigi Montana, 51 anni, di Ravanusa.
Caricamento commenti
Commenta la notizia