PALERMO. «Abbiamo fatto una visita anche per formalizzare l’accordo con il garante regionale, perché c'è bisogno di grande attenzione sui migranti». L’ha detto il garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, oggi a Palermo dopo una visita a Lampedusa.
«L'accordo di collaborazione - ha spiegato il garante siciliano dei detenuti Giovanni Fiandaca - prevede la formazione tecnica per il personale del mio ufficio sulle prassi da seguire durante i rimpatri forzati; il garante nazionale, inoltre, può delegare l’attività di vigilanza sui rimpatri».
Palma ha spiegato che durante la visita, il personale del suo ufficio ha assistito a un rimpatrio e «abbiamo seguito le procedure e controllato se ci fossero irregolarità. Poi abbiamo fatto una visita alla struttura di Lampedusa che stento a chiamare hotspot: sembra più un centro stabile di detenzione. Domani faremo il monitoraggio di un altro rimpatrio».
«La criticità maggiore di Lampedusa è la sua ambiguità - ha aggiunto Palma - . Dovrebbe essere un posto dove i migranti sono identificati e poi trasferiti. E invece è un posto dove si viene trattenuti per tanto tempo. Le condizioni sono al collasso e sono purtroppo uguali a quelle che avevamo trovato un anno fa. Nel caso del recente suicidio si un tunisino, avvenuto a Lampedusa, parliamo di una persona che era arrivata a fine ottobre. Era una situazione particolare, ma che comunque evidenzia i lunghi tempi».
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