PALERMO. Cinque presunti scafisti sono stati fermati dalla polizia grazie al video girato da una donna tunisina, tra le 121 persone che il 15 settembre sono state soccorse nel Canale di Sicilia e condotte prima a Porto Empedocle, e da lì all'hotspot di Pozzallo, nel Ragusano.
I fermati, tutti tunisini, sono Imad Amri, 29 anni; Kais Siidi, 30 anni, Saber Saad 38 anni; Faouzi Sghaier, 27 anni e Mohammed Dalhoum, 32 anni.
I migranti erano partiti dalla Tunisia facendo rotta sulle coste di Agrigento ma sono stati intercettati prima da un pattugliatore della Guardia di finanza. A bordo erano tutti tunisini e avevano pagato per la traversata circa duemila euro ciascuno ai cinque connazionali fermati dalla polizia.
Gli investigatori hanno trovato in uno dei telefoni cellulari in uso a una donna, un video che riprendeva il capitano e l'equipaggio intenti a ridere a scherzare tra loro in cabina di comando. Inizialmente reticenti, davanti al video i migranti hanno finito per descrivere nel dettaglio il ruolo di ogni membro dell'equipaggio. Gli scafisti sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa.
I migranti provenienti dal centro Africa stati ospitati all'Hot spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
I fatti risalgono a venerdì scorso, quando la sala operativa della guardia di finanza di Palermo ha informato che a circa 70 miglia nautiche a sudovest di Porto Empedocle il pattugliatore della Marina in assetto Frontex ha segnalato un peschereccio con a bordo numerosi migranti che stava dirigendosi verso la costa siciliana.
Il peschereccio a quel punto si è fermato e, per alleggerire il carico, i migranti sono stati suddivisi tra due delle tre unità delle fiamme gialle e portati fino al porto di Porto Empedocle. In nottata i migrati sono stai trasferiti a Ragusa.
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