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Schifani a Lampedusa, il sindaco: «Serve pronto soccorso pediatrico e via i relitti dalla costa»

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il capo del Dipartimento nazionale delle Libertà civili e immigrazione, il prefetto Valerio Valenti, e il capo Dipartimento della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina sono atterrati a Lampedusa per un sopralluogo all’hotspot di contrada Imbriacola e un incontro con il sindaco Filippo Mannino.

La situazione

Schifani vuole rendersi conto della situazione che c'è nel centro dove, nei giorni scorsi, sono stati trasferite 2.500 persone circa, a fronte di poco meno di 400 posti disponibili. Per il secondo giorno consecutivo il traghetto di linea, a causa del mare agitato, non è salpato da Porto Empedocle e quindi è saltato il programmato, da parte della Prefettura di Agrigento, trasferimento di 420 profughi. Ieri, per provare a tamponare l’emergenza, come disposto dal ministero della Difesa, dei C-130 dell’Aeronautica militare 280 ospiti della struttura sono stati mandati a Torino, Milano, Roma e Napoli. Già venerdì Schifani aveva fatto inviare coperte, vestiti e beni di prima necessità agli ospiti dell’hotspot.

La richiesta del sindaco

«Chiederò l’attivazione -  ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, poco prima dell’arrivo di Schifani - di un pronto soccorso pediatrico sull'isola. Sono tanti i bambini e i minori che continuano a sbarcare a Lampedusa, un pronto soccorso che possa servire anche per i piccoli isolani». Mannino ha sottolineato anche che «serve subito un piano d’azione per recuperare tutti i barchini che sono sparsi sulle coste, anche attraverso un intervento urgente della protezione civile nazionale. Ci sono già arrivi di turisti calendarizzati per Pasqua e le spiagge sono ricolme di natanti, non possiamo farci trovare in queste condizioni».

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