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Migranti, un migliaio su tre navi di Ong: «Fateci sbarcare, è urgente»

Continuano le richieste di un porto sicuro dalle navi Ong da giorni nel Mediterraneo centrale con centinaia di migranti tratti in salvo. Un migliaio, per l’esattezza 986, quelli finora a bordo.

Sulla Ocean Viking di Sos Mediterranée sono 234. «Alcuni hanno trascorso fino a tre giorni in mare prima di essere soccorsi. Sono esausti. Hanno bisogno di sbarcare in un Porto sicuro», afferma la Ong. Tra loro oltre 40 minori non accompagnati e diversi riportano segni evidenti di torture e violenze subite in Libia. «Nel primo tentativo di fuga dalla Libia la nostra barca si è rovesciata. 9 persone sono morte. Nostra figlia si sveglia ancora di notte, spaventata. Cerchiamo di aiutarla a dimenticare», raccontano Bassem e Hana, soccorsi se giorni con la loro figlia di 4 anni.

La Geo Barents di Medici senza Frontiere ha a bordo 572 persone, compresi 66 minori. Sono 180 invece sulla Humanity 1.

Nei giorni scorsi l’Unione Europa ha chiesto agli stati membri di assicurare che i salvataggi in mare siano rapidi. «La Commissione - aveva detto la portavce Anitta Hipper - non è coinvolta né responsabile del coordinamento di tali operazioni in mare. Tuttavia, invita gli Stati e tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di ricerca e salvataggio ad agire in modo rapido e coordinato e a rispettare le leggi pertinenti, garantendo che le persone in mare siano portate in salvo il più rapidamente possibile». Hipper ha risposto così esplicitamente alla direttiva del nuovo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «È lo Stato di bandiera» della nave «che ha la responsabilità primaria di garantire la conformità agli standard internazionali e dell’Ue», aveva aggiunto Hipper.

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