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Riberese di 52 anni muore in un rogo a Piacenza, rifiutò la casa per tenere i suoi cani

Un sorriso per tutti, un grande amore per gli animali e un coraggio tale da aver fatto arrestare in passato due rapinatori. Piacenza piange Antonino Bellavia, un clochard agrigentino, di Ribera per l’esattezza, morto nell’incendio della sua baracca. Senza vita è stato trovato anche uno dei suoi quattro cani, gli altri sono stati trasferiti al canile di Piacenza in attesa di capire se i familiari siciliani dell’uomo vorranno prendersi cura di loro o se andranno in adozione.

Le cause del rogo che hanno ucciso l'uomo sono al vaglio, ma le fiamme sarebbero partite da un corto circuito o da una sigaretta rimasta accesa.

Antonino era molto conosciuto a Piacenza, lo si poteva trovare ogni mattina tra via Nova e il Corso insieme ai due 4 cani. Una strada che ora si riempie di bigliettini in memoria di un clochard amato. La sua morte, infatti, ha provocato sgomento tra le persone che lo conoscevano e ne apprezzavano le doti umane.

Antonino per anni aveva abitato in una roulotte nel parcheggio alle spalle della questura, poi gli era stato offerto un posto in una struttura di accoglienza che aveva però rifiutato perché non avrebbe potuto portare con sé i quattro cani che lui stesso definiva i suoi figli. Allora partì anche una raccolta firme per trovargli una sistemazione adeguata. Successivamente il Comune gli diede in un uso provvisoriamente il prefabbricato, realizzato per l'accoglienza dei profughi e poi lasciato vuoto.

A lanciare l’allarme, attorno alle 21.30, una pattuglia del radiomobile di Piacenza, di passaggio lungo la strada. Sul posto due squadre del 115 che hanno domato l’incendio. Entrati nel capanno, i vigili del fuoco hanno scoperto il corpo di Bellavia, ormai senza vita. All’interno anche i cani, di cui uno morto. Anche gli animali sono stati soccorsi e affidati ai volontari di Aisa, intervenuti con un’ambulanza veterinaria.

In un’intervista del 2017, Antonino aveva raccontato la sua storia a Piacenza. “Ora tutti mi offrono il caffè mentre prima nemmeno mi salutavano. Anzi, mi guardavano male”. Un riscatto sociale per il clochard. nel maggio del 2017, pochi giorni dopo una rapina. Il 17 di quel mese, insieme al consigliere regionale Gian Luigi Molinari era intervenuto dopo la rapina messa a segno ai danni della gioielleria Valenza Oro, a due passi da dove stava lui a chiedere l'elemosina. Era intervenuto affrontando e fermado i due banditi nonostante uno dei due fosse armato e aveva consentito ai carabinieri di arrestarli. Da quel giorno tutti lo salutavano.

Il grande affetto per Antonino Bellavia adesso ha spinto tante persone a lasciare un mazzo di fiori e un bigliettino sull'angolo del Corso con via San Siro. Qualcuno ha anche messo una bandiera dell'Inter perché tutti conoscevano la sua fede nerazzurra. Tra i messaggi lasciati per il ribererste, “Ciao Antonio, grazie per tutte le tue carezze”, firmato "Buccia". E ancora, “Per ogni bombo, ogni saluto, ogni battuta per tirare su il morale delle persone... sei stato e sarai sempre il cuore del centro di Piacenza”.

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