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Il bimbo morto nell'incidente a Menfi, chiesto un anno per l'automobilista palermitano

Chiesto un anno di reclusione per il palermitano Pierluigi Badano, di 40 anni, che il 16 agosto del 2018, alla guida della sua auto, si scontrò, a Menfi, con un'altra vettura, nella quale viaggiava un bambino di 7 anni, Marco Castelli, morto nell'incidente. I suoi genitori vivono a Como, si trovavano in vacanza in Sicilia, regione della quale è originaria la mamma del bambino, di Partanna, un centro della provincia di Trapani molto vicino a Menfi.

Una vicenda molto dolorosa. L'incidente avvenne nella zona di Lido Fiori, molto frequentata in estate per il mare cristallino, spesso premiato nelle classifiche sulle spiagge. Lo scontro avvenne tra la via degli Oleandri e la strada provinciale 50. Marco era seduto sul sedile posteriore dell’auto guidata dal padre, un ingegnere. La vettura, dopo l'urto con quella di Badano, finì contro la ringhiera della provinciale e i tubi si conficcarono nell’auto, colpendo il piccolo. Per questo aspetto della vicenda, la presenza di quei tubi contestata dalla famiglia del bambino, è in corso un altro procedimento: secondo la Procura emergerebbero omissioni in merito alle barriere, oltre che alla segnaletica inadeguata. L'automobilista palermitano, infatti, non avrebbe visto il cartello di Stop perché coperto dalla vegetazione. Per questo procedimento, che coinvolge personale dell'ex Provincia e del Comune di Menfi, deve ancora celebrarsi l'udienza preliminare.

L'automobilista palermitano che quel giorno si scontrò con l'auto della famiglia Castelli, invece, ha scelto il rito abbreviato. Il gup del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, dovrà pronunciarsi il prossimo 22 dicembre, giorno in cui è appunto prevista la sentenza. Per Badano, difeso dall’avvocato Giovanni Vaccaro, il pm, Michele Marrone, ha chiesto un anno di reclusione, con le attenuanti generiche e con la diminuzione prevista dal rito abbreviato. I familiari del minore, con gli avvocati Caracci e Piatti, hanno depositato una memoria. L’avvocato Vaccaro ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il fatto. Il giudice ha rinviato appunto al 22 dicembre per eventuali repliche e sentenza.

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