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Due preziosi manoscritti e un dizionario restituiti alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento

Stavano per essere venduti da privati nella casa d’aste londinese “Christie’s” e sul web

Presso la Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, due preziosi manoscritti e un dizionario sono stati restituiti al direttore, Don Angelo Chillura, dal Comandante del Gruppo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), Ten. Col. Alfio Gullotta.  La cerimonia era stata programmata per il mese di dicembre dello scorso anno, ma poi venne rinviata a seguito della tragedia che colpì la comunità di Ravanusa. La restituzione dei beni librari si è svolta alla presenza di diverse Autorità, tra cui l’Arcivescovo di Agrigento, S.E. Monsignor Alessandro Damiano, il Direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, Arch. Roberto Sciarratta e l’Esperta bibliotecaria-archivista, Dott.ssa Giovanna Loiacono. Per l’Arma dei Carabinieri erano presenti il Comandante del Provinciale Carabinieri di Agrigento, Col. Vittorio Stingo, il Comandante del Gruppo Carabinieri TPC di Roma, Ten. Col. Alfio Gullotta, il Comandante del Nucleo TPC di Palermo, Magg. Gianluigi Marmora e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Canicattì, Magg. Luigi Pacifico.

I beni bibliografici sono stati recuperati nell’ambito di due diverse indagini sviluppate dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo e dalla Compagnia Carabinieri di Canicattì:  nel primo caso, l’attività investigativa ha beneficiato della collaborazione avviata da anni dal Comando TPC – Sezione Esteri del Reparto Operativo con la nota casa d’aste londinese “Christie’s”, la quale ha segnalato due manoscritti che un privato intendeva vendere all’asta: Sallustio, “Bellum Catilinarium et Bellum Lugurthium”, miniato su pergamena, Firenze 1440 – 1450; Pseudo-Cicerone, “Ars Nova”, su pergamena firmato da Bonaccorso da Pesaro, Firenze 1435.

I due volumi, rari e di pregio, sono riconducibili alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento dalle firme e dai timbri “Ex Bibliotheca Andreae Lucchese” apposti da Andrea Lucchesi Palli, Vescovo di Agrigento dal 1755 al 1768. Egli donò la sua biblioteca personale al popolo della città agrigentina, attraverso atti pubblici che attestavano l’inalienabilità della raccolta e che indicavano la scomunica come pena per chi avesse donato o venduto i manoscritti. Dopo la denuncia presentata dal Direttore della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, gli approfondimenti e la diplomazia culturale condotta dalla Sezione Esteri del Reparto Operativo TPC, hanno indotto il detentore a consegnare i due preziosi volumi, restituiti alla Biblioteca su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria di Agrigento.

Nel secondo caso, l’attività d’indagine ha avuto origine da una denuncia presentata dalla Direzione della Biblioteca Lucchesiana per una foto, apparsa sul web, di un libro antico denominato “Dizionario siciliano italiano latino del P. Michele Del Bono della Compagnia di Gesù, dedicato al Sig. Principe di Campo Fiorito”, oggetto di furto e in vendita presso una libreria catanese. Il Nucleo TPC di Palermo e il Comando Compagnia Carabinieri di Canicattì hanno sequestrato d’iniziativa il Dizionario, composto da tre volumi, che è poi stato restituito alla Biblioteca Lucchesiana. Queste operazioni sono frutto della proficua cooperazione, consolidata nel tempo, tra il Nucleo TPC di Palermo, l'Arma territoriale di Agrigento e la Direzione della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, che ha permesso, ancora una volta, la restituzione alla collettività di opere che ne costituiscono l'identità locale.

 

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