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Al sindaco di Canicattì la maglia azzurra di Mateo Retegui: «Vogliamo averlo ospite qui»

«Dalle radici nasce il buon vino, Retegui orgoglio canicattinese». È la scritta su uno striscione apparsa su un ponte di Canicattì qualche giorno fa, in occasione dell'esordio nella Nazionale italiana dell'atleta italo-argentino Mateo Retegui. Un messaggio che dimostra quanto sia verace l'orgoglio degli abitanti del paese in provincia di Agrigento per un calciatore che ha un dna in parte siciliano. Orgoglio che è aumentato a dismisura dopo i due gol in maglia azzurra realizzati contro Inghilterra e Malta. Oggi un altro segnale di vicinanza.
Stamani, infatti, la maglia del nuovo giocatore dell'Italia è stata consegnata nella mani del sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo. A portargliela il giornalista di Sky Sport Peppe Di Stefano. Nella sua pagina ufficiale facebook, il primo cittadino scrive: «Molto gradita stamane la visita del giornalista e del suo staff. Ci ha consegnato la maglia della Nazionale italiana di calcio del "racinaro" Mateo Retegui fresco di debutto nella nazionale, dove ha già siglato due gol contro Inghilterra e Malta. Insieme - continua il sindaco - abbiamo ripercorso le origini dell'atleta Italo-Argentino oltre ai luoghi dove hanno vissuto i suoi avi. È grazie a loro infatti che il nostro Mateo oggi può indossare la gloriosa maglia azzurra e contiamo di averlo al più presto ospite».

Il primo cittadino e lo staff di Sky hanno fatto un sopralluogo nella zona San Calogero, uno dei nove quartieri in cui era divisa la cittadina famosa per l'uva Italia igt. Lì viveva Angelo Grandoli, il bisnonno di Mateo, fino al 1893, anno in cui decise di trasferirsi in Argentina dove si sposò nel 1913. Questo legame con la Sicilia ha consentito all'attaccante del Boca, detto Tigre, di vestire da oriundo la maglia azzurra. Mateo e la sua famiglia sono tra l'altro iscritti all'Aire e e nelle liste elettorali di Canicattì.

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