ROMA. Un cast di stelle per la decima edizione di O'Scià. Il capitano Claudio Baglioni ha convocato a Lampedusa una nazionale di big: Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Litfiba, Gigi D'Alessio, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Neri Marcoré, Giorgio Panariello,
Pino Insegno, Massimo Ranieri e Alessandra Amoroso.
Questa edizione di O'Scià ha un valore aggiunto: a Lampedusa sarà donata la prima apparecchiatura per la risonanza magnetica Whole Body, grazie al lavoro di squadra fatto dalla neonata O'Scià Onlus con Nazionale Italiana Cantanti, Esaote, Ministero della Salute e Assessorato della Salute Regione Siciliana. Il macchinario di ultima generazione e dalla elevate prestazioni costituirà la base del nuovo presidio sanitario di Lampedusa e Linosa. Per la prima volta, la gente della Pelagie potrà sottoporsi ad importanti e delicati esami diagnostici senza essere costretta a lasciare le isole.
"Un segno concreto, di grande valenza simbolica, di quello che è il significato autentico e profondo di parole come integrazione, solidarietà e partecipazione", ha sottolineato Claudio Baglioni, ideatore e animatore di quella che è considerata la più importante rassegna di musica e arti per il sociale in Europa.
"Da dieci anni - ha aggiunto - la Fondazione O'scià lavora per dimostrare che costruire una società più aperta, più solidale e più umana è possibile, anche raccogliendo l'esempio che ci viene da una realtà di frontiera come Lampedusa. Siamo particolarmente felici, quindi, che il nostro impegno - dopo aver portato a Lampedusa l'attenzione della politica, dei media e dell'opinione pubblica, non solo italiani ma di tutto il mondo - possa aiutare le
Pelagie a fare un altro importante passo avanti sulla strada di un futuro nel quale essere isolani non significhi più essere isolati e inascoltati, ma protagonisti di una grande comunità che non lascia indietro nessuno e che offre a tutti eguali opportunità di crescita e sviluppo".
Questa edizione speciale, chiamata CiaO'scià, si apre oggi con 'Passa!', primo torneo di calcio giovanile del Mediterraneo, che vede in campo quattro squadre di bambini (tra i 10 e i 12 anni), quella dei Rom provenienti da Roma organizzata dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Ercolini dell'Aquila, quella di Linosa e le due squadre di Lampedusa.
"Lo sport - ha spiegato Baglioni - somiglia al mare: sembra che divida e invece unisce, ci fa incontrare e conoscere, ci insegna il valore delle regole e la bellezza di giocare insieme. 'Passa!' è tutto questo: simbolo dell'incontro tra bambini di terre diverse, con storie diverse e lingue diverse, ma con lo stesso sogno: l'amore per il pallone e il fascino di giocare insieme la grande partita dell'amicizia".
Da domani il secondo tempo della kermesse con tre serate di musica e spettacolo (fino a sabato). Per la prima volta i dodici grandi artisti che si alterneranno sul palco della Guitgia
daranno vita, non a brevi partecipazioni, ma a concerti e spettacoli veri e propri: una formula nuova, più snella, che darà più spazio ad ogni protagonista dell'evento.
"Nessuno - ha detto Baglioni - in questi dieci anni, se ne é andato da Lampedusa così come era arrivato". Il riferimento é alla gente dell'isola, alle migliaia di amici venuti da
fuori, a quanti hanno collaborato all'organizzazione e agli artisti. "O'scià - ha aggiunto il cantautore - è cresciuta ed é cambiata insieme a loro e grazie a loro, e loro sono cresciuti e sono cambiati insieme e grazie ad O'scià. CiaO'scià è il nostro modo di dire grazie a tutti per il significato e il valore di questa crescita e per essere stati e continuare ad essere ambasciatori del messaggio di O'scià nel mondo".
Un omaggio ai 10 anni della kermesse anche da Poste Italiane: un annullo filatelico ad hoc sarà stampato su tutta la posta spedita da Lampedusa nei giorni della rassegna e da Agrigento per un intero mese, a cominciare dal 30 settembre.
Lampedusa, cast di stelle per i dieci anni di O'Scià
Questa edizione ha un valore aggiunto: sarà donata la prima apparecchiatura per la risonanza magnetica Whole Body. Per la prima volta, la gente della Pelagie potrà sottoporsi a esami diagnostici senza dover lasciare le isole
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