AGRIGENTO. C’è un treno che passa domenica pomeriggio dallo stadio «Esseneto», quello della permanenza in Lega Pro.
Un treno che dirigenti e tifosi dell’Akragas non intendono perdere perché significa ripiombare nel purgatorio della Serie D cancellando una conquista sportiva che, da due anni, dà visibilità, dignità e orgoglio alla città dei Templi dopo tanti lustri di assenza dal calcio che conta.
Battere il Melfi nella gara di ritorno dei play out è la consegna per i giocatori dell’Akragas che, comunque, possono accontentarsi anche del pareggio che vale ugualmente la salvezza in virtù dello 0-0 dell’andata e del fatto che al termine della stagione regolare si sono congedati in una posizione di classifica migliore rispetto ai potentini.
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